Fare bene, un pezzettino alla volta

Intervista ad Angelo Porazzi, nel decennale del suo gioco da tavolo Warangel
di Alberto Panicucci
[pubblicato su RiLL.it nel dicembre 2006]


Warangel, creazione prediletta di Angelo Porazzi, ha festeggiato il decennale. Per celebrare degnamente l’evento, il vulcanico Angelo ha scritto un libro, Warangel - I primi ricordi (ed. Rose and Poison), uscito a Lucca Comics & Games 2006. Ecco una buona occasione per un'intervista...

 

Allora, Angelo... dieci anni di Warangel. E un libro, per celebrarli. Visto che forse è un'occasione per fare bilanci mi sembra giusto chiederti, per cominciare: te lo saresti aspettato, tutto questo, dieci anni fa?

Ciao Alberto. E ciao a tutti i lettori che si apprestano a leggere queste mie risposte, se siete qui a veder cosa scrivo già vi voglio bene per l'attenzione che dedicate.

Chi mi conosce sa che sono una persona molto concreta e che guarda alla sostanza, ai fatti.
Perciò, se decido di fare una cosa, la faccio al meglio delle mie possibilità in quel momento, con tutto l'amore che posso dare e concentrandomi su una cosa per volta, sul presente.
Ora è esser papà di tre bimbe, l’autore di un gioco o di un libro, il catechista, l'allenatore di football, vent’anni fa era essere un quarterback.
Affronto tutto senza aspettative, mi piace non sapere cosa succederà.
Ma mi piace sapere che qualsiasi cosa che faccio sia il meglio che posso fare in quel campo e in quel momento.

Essendo Warangel partito come pura passione, senza alcuna aspettativa di alcun genere, sono molto contento di vederlo ora alla sua quinta riedizione, con negozi e giocatori in ogni parte del mondo che continuano a richiederlo, e con un libro a mettere la ciliegina sulla torta dei 10 anni.
Non so cosa succederà tra altri 10 anni, e non ho aspettative; di sicuro mi sono molto divertito in questa fase della mia vita.
E grazie ai giochi che mi diverto a creare e illustrare sono molto cresciuto, professionalmente e umanamente, perché attraverso essi sono stato contattato da tantissime persone, aperte ed amiche, che ormai mi ospitano in qualsiasi città sede di fiera o convention che mi invita, come se fossi in famiglia.
Un bel bilancio.

Il libro ha un aspetto un po' strano, per il lettore. Un po' romanzo, nella prima parte, un po' viaggio nella memoria del gioco, fra le evoluzioni e le diverse edizioni, nella sezione finale. Puoi spiegarci meglio la struttura del volume?

E' un sogno. Difficile spiegare un sogno, meglio leggerlo.
I primi feedback che ho ricevuto sono notevolmente positivi proprio perché é fuori da ogni schema, é quasi impossibile spiegarlo.
Credo che a Giacomo Sottocasa e Sergio Giovannini, di Rose and Poison, che l'hanno pubblicato, sia piaciuto proprio per quello. E per le illustrazioni, che hanno voluto riprodurre tutte a colori, con una resa grafica eccellente, li ringrazio molto per questo.

Consideri il libro più un punto di arrivo o più un punto di (ri)partenza?

Questo libro lo considero un bel regalo.
Scritto e illustrato da me, ma stampato da amici e per tanti altri amici.

Giacomo e Sergio furono tra i primi a complimentarsi per il Best of Show di Warangel a Lucca Comics & Games 2000. Lo ricordo bene e lo apprezzai molto: sono persone che mi conoscono da anni e che sanno quanto lavoro e passione metto dentro ogni gioco, o libro, o cosa che realizzo.

È anche un bel regalo per mia moglie che tanto mi ha spinto a scriverlo.
Lei stessa, pur non essendo una giocatrice, apprezza molto il background di ogni razza che scrivo sulle schede di gioco di Warangel. Ha sempre ammirato la fantasia, i disegni e la storia che sta dietro a ogni razza.
Mi ha spinto lei a scrivere questa sorta di "sogno", dove il lettore si troverà a vivere in prima persona la storia dell'evoluzione sulla Terra attraverso diversi involucri fisici di vari animali e razze guerriere, fino ad arrivare a quello dei Warangel, ovvero Angeli in grado di fermare la guerra.
Che è lo scopo del gioco, del libro, e della nostra esistenza, me lo auguro con tutto il cuore.
Si vive così bene in Pace che quasi non ce ne rendiamo conto.

Torniamo alle origini, quelle più lontane, molto prima di 10 anni fa. Come nasce l'idea di Warangel? Cosa fece scoccare la scintilla?

La scintilla fu Zargo's Lords di Marco Donadoni.
Anche questa origine è ben documentata, nei ringraziamenti sulle regole di Warangel 10 Years Edition e nel libro: nell'ultima parte, una decina di pagine in cui ho voluto parlare al lettore, come se fossimo seduti al bar, della storia del gioco, e dove ricordo le tante persone che mi hanno aiutato, ispirato, come Marco, e i tantissimi giocatori che hanno poi proposto, negli anni del gioco, le 100 razze che danno ora vita all’universo di Warangel.

Perché, secondo te, tanto affetto e passione in tutti questi anni da parte del (tuo, proprio tuo) pubblico?

Perché sono persone come me, giocatori e appassionati esattamente come me.
L'unico "dono" che ho in più è la capacità di visualizzare graficamente e realizzare nel gioco le tante idee che mi arrivano da tanti di loro.
Che sviluppiamo insieme, giocando insieme anche nella fase creativa.
Sono uguali a me ma diversissimi tra loro, e vengono da ogni parte del mondo.

Sono padri più o meno della mia età, che iniziano a giocare con i loro figli che ora hanno una decina d'anni, grazie ad un gioco semplice, chiaro, bene illustrato, vario.
Coppie di giocatori più giovani, ragazzo e ragazza, fidanzati o sposini che si divertono a darsele in allegria, lei con le Donne Drago e lui con gli uomini Aquila.

Warangel ha tantissime fan femminili. Non è un caso che io conviva ogni giorno della mia vita con una moglie e tre figlie e che l'universo del gioco abbia moltissime creature femminili che mi affascinano e che ho voluto riprodurre nell’ambientazione.
La copertina stessa del libro raffigura una donna guerriera, la prima illustrazione del gioco, del 1986. Dieci anni prima della sua prima pubblicazione in edicola, 20 anni fa.

Chi mi contatta via e-mail o mi viene a trovare alle fiere trova una persona come loro. Amichevole e cordiale, che ha messo in contatto non so quante persone che stavano a pochi chilometri o centinaia di metri tra loro e non conoscevano persone con cui giocare.
Non un autore con la puzza sotto il naso alla ricerca del tal meccanismo da adattare al tal tema, alla ricerca del gioco perfetto. Assiso sul suo trono a qualche metro da terra e assente da ogni convention o fiera italiana "perché qui il mercato é piccolo e non conviene".

Credo, anzi, so, perché me lo dicono, di avere la stima e l'amicizia di tanti giocatori, perché sono anni che mi vedono partecipare a tante fiere, qui nel nostro paese, sin da quando il nostro mercato non era quello di adesso, e mi riconoscono il merito di aver aiutato (e non poco) a farlo crescere così.
Ritrovarsi con queste persone prima a ModCon, poi ai Giochi Sforzeschi, poi a LudicaMente, poi a VerCon, poi a Essen, poi a Lucca Games ma anche in manifestazioni come quelle di Cattolica o Fano, più piccole ma non per questo meno belle (anzi, sono al mare...) è come vivere insieme a loro.
Non mi pesa per nulla, mi diverto nel senso più completo del termine a ogni fiera o convention cui partecipo. Credo che i PhotoReport che realizzo sul mio sito al termine di ogni manifestazione cui vado testimonino bene in che atmosfera le vivo.

Un ricordo particolarmente gradito di questi dieci anni.

Sono tanti: il titolo è "I primi ricordi"!
Se era uno solo, lo intitolavo al singolare!

Storicamente sono tanti, bellissimi e importanti, vado in ordine: le quattro premiazioni in quattro fiere diverse nel 2000 (Ludex Bologna, Lucca Games, MilanoGames ed AcquiComics); la distribuzione con Hasbro Italy del Warangel Card Game nel 2002; la linea Scuola Pigna, con le illustrazioni e il logo del gioco in Grande Distribuzione.

Non posso scordare la targa che mi hanno consegnato gli organizzatori di ModCon 2006 (la più importante fiera non commerciale italiana dedicata al gioco, NdP):

Warangel 10 Years Edition
Ad Angelo Porazzi,
con riconoscenza per il grande contributo alla diffusione della cultura del gioco

La targa me l’ha consegnata Marco Donadoni che, come detto, considero il mio ispiratore maestro. Per la creatività nei suoi giochi e per la sua correttezza di uomo.

E poi… aver contribuito alla nascita del sito SpielePizza.de, di Jost Schwider, idea nata al mio stand a Essen 2005 e concretizzatasi a Essen 2006 con il primo "Giro d'Italia Ludico", che ha riunito tanti giochi italiani presenti alla grande fiera tedesca.
Infine, aver visto il mio Photoreport di Essen ‘06 pubblicato su SpielBoxOnline e Hall9000, i due siti sui giochi da tavolo più letti in Germania. A vantaggio di tutti i giochi italiani che hanno partecipato al Giro d'Italia Ludico.

Un augurio per i prossimi dieci anni di Warangel (e di tutti i tuoi giochi, of course)

Per me di continuare a divertirmi.
Per i miei giochi di continuare a rispettare il pubblico come credo di aver fatto in questi anni con Warangel: ascoltando i consigli di giocatori competenti, che mi hanno aiutato molto (come Piero Cioni, The Goblin, Andrea "Sargon" Cupido, Andrea Ligabue, Tom Vasel, Ava Jarvis...), realizzando ogni miglioramento possibile, le pedine in legno, l'idea “Crea il TUO Warangel”... il gioco è cresciuto tantissimo.

Il libro è proprio un bel regalo, sono contentissimo così.
Non so come cambierà il gioco nei prossimi dieci anni: non mi aspettavo Warangel 10 Years Edition e non mi aspettavo il libro, li ho semplicemente fatti; non so e mi piace non sapere cosa farò domani.

Mi auguro che la gente cresca, impari a usare la rete e internet per conoscere i giochi che ancora non conosce.
Impari a giudicarli con la propria testa, dopo averli giocati e non per sentito dire, e a comunicarli in modo appropriato e competente.
Si diverta come mi diverto io a vedere i giochi alle fiere: prima può conoscerli sulla rete, poi vederli e provarli dal vivo, per evitare ogni delusione e per creare contatti tra persone vere, non tra nicknames.
Si diverta a conoscere i vari autori, il lavoro che c'è dietro a ogni gioco, si diverta a conoscere i tanti nuovi giocatori che ancora non si conoscono tra loro.

Per "la cultura del gioco" sono contentissimo di quello che ho contribuito a fare e comunicare in questi anni. Mi piace ricordare le Aree Autoproduzione che ho creato e coordino a LudicaMente, ai Giochi Sforzeschi, a VerCon; e poi la convention IDEAG, degli ottimi amici Walter Obert e Paolo Mori, persone vere molto prima che autori. Persone con cui è bello organizzare, comunicarsi a vicenda, ritrovarsi. Crescere.

Il mio augurio è che si continui ricordando tutti la frase che dissi a Lucca Games qualche anno fa: "Se uniamo le forze non siamo secondi a nessuno". Oddio… la frase non era proprio così, ma il senso era quello (Angelo, grazie per avermi ricordato quel momento: ero attonito e "travolto" dal tuo appassionato parlar chiaro, accanto a te, a Indipendence Bay, durante la premiazione del Best of Show, NdP).
Sono straconvinto che qui abbiamo ottime menti e ottime persone.
Se impariamo TUTTI a capire che solo attraverso una sana, intelligente e onesta comunicazione reciproca possiamo crescere, "la cultura del gioco" nel nostro paese crescerà con noi.
A vantaggio di ognuno di noi e a vantaggio della qualità di tutto ciò che vorremmo fare: gioco da tavolo, libro... e chissà cosa ci riserva il futuro!
“Il bello del gioco" secondo me è proprio questo. Fare bene, un pezzettino alla volta. Ma FARE.


Per chi desiderasse maggiori dettagli sulle iniziative di Angelo Porazzi, oltre al sito ufficiale di Warangel segnaliamo il suo PhotoReport sull'Area Autoproduzione (da lui coordinata) di Giochi Sforzeschi 2006, la grande kermesse milanese dedicata al gioco (e molto altro) appena conclusasi.

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