La fantascienza? È donna

Un excursus fra le tante autrici che si sono dedicate al genere
di Roberto Arduini
[pubblicato su L'Unità nel settembre 2012; su RiLL.it, con modifiche, da giugno 2015]


La Fantascienza è un genere maschile.
Questo è un luogo comune duro a morire benché da molti anni si è visto come non sia così. Ma non si tratta solo di lettrici, perché in questo genere sono veramente moltissime le scrittrici. Impossibile, tra l'altro farne un elenco esaustivo. Proviamo a citarne alcune delle più note.

Si può partire da Ursula Le Guin, notissima scrittrice statunitense che va al di là di ogni distinzione: con uno stile inimitabile e una grande fantasia, che le permettono di creare interi universi credibili e reali, descrive la lotta per la sopravvivenza dell’uomo in ambienti ostili, proiettando i problemi attuali sull’umanità futura.

Un'altra famosa scrittrice di fantasy, Marion Zimmer Bradley, si è cimentata con la fantascienza: è autrice dell'indimenticabile "Gravità Zero" e dei romanzi del ciclo dei Vor.

Negli anni '50 e '60 le scrittrici di fantascienza, proprio per superare il succitato luogo comune, usavano pseudonimi maschili.
Alice Sheldon, Alice Mary Norton, Gertrude Barrows Bennet, Diane Detzler, Joan Holly, tutte hanno usato pseudonimi.
Accadeva anche in Italia, dove la più famosa è Roberta Rambelli (1928-1996), traduttrice di tanti best-seller dall'inglese, che usò molti pseudonimi maschili, anche per firmare traduzioni e articoli.

Ci sono, invece, scrittrici italiane che hanno mantenuto il nome, come Gloria Tartari, Giovanna Cecchini, Paola Pallottino, Carla Parsi Bastogi e Daniela Piegai (che ha anche collaborato con Lino Aldani, firmando con lui il romanzo fantasy "Febbre di Luna", NdP).
Nicoletta Vallorani vinse il premio Urania 1992 con il romanzo “Il cuore finto di DR”, pubblicato su Urania numero 1215 (e che è stata anche giurata del Trofeo RiLL a fine anni '90, NdP).

Negli Usa, dagli anni '70, le scrittrici iniziarono a essere presenti in grande numero in ambito fantascientifico.
Joanna Russ (1937–2011) è stata una delle prime autrici a sfidare il dominio maschile ed è nota per il suo impegno nel movimento femminista.
Kate Wilhelm con i suoi romanzi vinse numerosi premi tra cui il premio Hugo per “Gli eredi della terra” (Where Late the Sweet Birds Sang) del 1977.
Quando negli anni '80 si affermò il movimento Cyberpunk vi aderirono anche diverse scrittrici: su tutte, la statunitense Pat Cadigan.
Octavia Estelle Butler (1947–2006) è stata una delle poche scrittrici afroamericane ad aver avuto successo in campo fantascientifico. Ha vinto sia il Premio Hugo che il Premio Nebula e nel 1995 è diventata la prima (e fino al 2003 unica) scrittrice di fantascienza a ricevere il Premio MacArthur.
Dagli anni '90, le scrittrici sono talmente inserite nel genere da anticiparne anche alcuni sviluppi: Patricia Anthony, ad esempio, ha scritto fin dall'inizio romanzi che combinano trame fantascientifiche con altri generi letterari ed è poi passata a scrivere soprattutto sceneggiature per film del cinema.

Il premio Nobel per la letteratura nel 2007 Doris Lessing ha, invece, fatto il percorso contrario: dalla narrativa è lentamente approdata al fantastico, con la serie fantascientifica di “Canopus in Argos” e romanzi come “Memorie di una sopravvissuta”.

Attualmente, sono moltissime le autrici di fantascienza attive: Sarah Hall, Tricia Sullivan, Justina Robson, Audrey Niffenegger, Gwyneth Jones, Elizabeth Moon, Jo Walton e Karen Traviss.


 

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