XV Trofeo RiLL: finalisti e giudizi della Giuria

Questa pagina offre una breve rassegna dei commenti dei giurati del XV Trofeo RiLL sulla rosa finalista. Un “omaggio” ai dieci racconti migliori dell’annata e un modo per valorizzare il contributo critico dei nostri amici giurati.

I racconti sono distinti in premiati e menzionati, sulla base dei risultati del concorso.
Vi ricordiamo che i cinque racconti premiati sono tutti presenti nell'antologia Cronache da Mondi Incantati.

Di ogni testo è brevemente presentato l’autore, una scelta con cui speriamo di dare spazio e attenzione adeguati a chi ci ha sostenuto nel modo per noi più gradito: inviandoci un bel racconto.

Racconti Premiati

Primo Classificato, Vincitore del XV Trofeo RiLL
Accadde tra le umide foreste di Madre Africa
di Luca Barbieri

- Un’ambientazione molto cupa per un racconto intrigante e visionario al punto giusto. Una storia di formazione in chiave fantasy, non priva di spunti di riflessione e sottigliezze nella caratterizzazione delle civiltà protagoniste.
- L’abilità principale dell’autore è quella di calare il lettore nell’ambientazione, riuscendo a condurre la storia in maniera lineare, “nonostante” l’argomento fantastico, senza scosse né cadute di tensione. Buone l’idea, l’impostazione del racconto e il tipo di narrazione.
- Ha un’atmosfera unica, che rapisce il lettore e gli fa quasi “sentire” quel che viene narrato e letto.
- Scrittura e stile azzeccati, tanto che potrebbe essere l’inizio di un romanzo. E questo è un suggerimento…
- Davvero buono. Per certi aspetti di puro genere, per altri invece molto originale, ma senza forzature.

Luca Barbieri è nato a Genova nel 1976, e risiede poco distante, nel comune di Arenzano, insieme a sua moglie Ilaria e ai suoi due figli, Giulia e Matteo. Laureato in Giurisprudenza, attualmente lavora in banca.
È un grande appassionato di moto (ha partecipato a raduni in mezza Italia), cinema e letteratura.
Scrive da sempre, e suoi racconti dei generi più vari sono usciti in molte antologie e riviste. Ha pubblicato il saggio “Amore negato” (Ananke, 2005), sulle mutilazioni dei genitali femminili, e il romanzo western-horror “Five Fingers” (ed. Il Foglio, 2008).
Come sceneggiatore di fumetti ha partecipato a diverse raccolte della serie “Un brutto quarto d’horror” (ed. Il Foglio) e collabora stabilmente col sito Prof. Rantolo.
Nel 2006 ha vinto il concorso per racconti fantasy Il Sentiero dei Draghi. Al premio nazionale “Lanciano nel Fumetto” si è classificato primo nel 2006 e secondo nel 2008, sempre nella sezione sceneggiature.
Nel 2008 è stato fra gli autori vincitori di SFIDA con il racconto “Nel ventre formicolante della terra”, poi pubblicato in Fuga da Mondi Incantati (Nexus Editrice).

Secondo Classificato
Il libro dei profeti
di Stefano Andrea Noventa

- Una storia dal sapore classico. Scrittura agile e piacevole, capace di mostrare quel che narra. Buoni snodi narrativi e un finale interessante, “filosofico”, amaro ma non cinico. C’è piuttosto pietas, anche nel contrappunto fornito dalla ragazza. Il lettore è portato a provare, insieme allo stupore che caratterizza il genere, anche dei buoni sentimenti.
- Un angosciante viaggio verso la fine, che arriva, improvvisa, lasciandoti spiazzato.
- Ben condotto, ben scritto e solido nell’idea che sta “dietro” la storia.
- Un tema “à la Borges” ben raccontato e certamente originale. La narrazione che precede gli eventi e li condiziona fino alle più estreme conseguenze. Ottimo, se dovesse essere premiato, per celebrare il quindicennale del Trofeo RiLL.
- Interessante esempio di contaminazione di una classica storia fantasy con elementi fiabeschi, spunti moralistici inclusi. Il risultato è un racconto riuscito, che “prende” e con personaggi che, pur nella loro tipicità, sono ben caratterizzati e credibili.

Stefano Andrea Noventa è nato a Padova nel 1980, dove vive.
Laureato in Fisica e Dottorando in Scienze Cognitive, attualmente risiede a Toronto (Canada).
È appassionato di musica, film, fumetti, giochi di ruolo, computer, ma soprattutto di fantasy e fantascienza.
Nel biennio 2008-2009 è giunto in finale e ha ottenuto buoni piazzamenti in molti concorsi letterari. In particolare, ha vinto i premi Writers Magazine Italia (due volte) e il Rondò Veneziano, mentre è giunto sul podio allo Space Prophecies V e al Circo Massimo.
Suoi racconti sono usciti sulle riviste Writers Magazine Italia, PC World Italia, Delos, Living Force e in varie antologie, fra cui “Dragonland - La terra dei draghi” (Delos Books, 2009).

Terzo Classificato
Ponti
di Angela Di Bartolo

- Davvero bello, scritto in modo convincente. È però uno spunto difficile da concludere; il finale “aperto”, scelto dall’autore, ha il merito di essere elegante, come del resto tutto il racconto.
- Molto ben condotto il “gioco” sullo sbalzo spazio-temporale, abilmente collegato a una storia d’amore. Personaggi sfuggenti, un’atmosfera romantica e struggente, per un racconto che ha però il suo maggior merito nel suo fondo di poesia.
- Una scrittura asciutta ed elegante. Un’idea non nuova, ma resa nella narrazione in modo poetico ed efficace.

Angela Di Bartolo è nata a Bologna, dove vive.
Laureata in Scienze Politiche, lavora in Comune, come Assistente Sociale.
Appassionata di libri da sempre, ama il fantastico in generale, da Tolkien a Poe al Primo Levi de “I Racconti”. Oltre ai libri si interessa di giardinaggio, storia e archeologia.
Da anni scrive per diletto, ma solo da poco ha iniziato a partecipare a concorsi letterari, ottenendo buoni risultati, fra cui in particolare il secondo posto al premio Il Sentiero dei Draghi, nel 2008.
Ha terminato da poco la stesura di un lungo romanzo fantasy.

Quarto Classificato
Le Stelle d’inverno
di Massimiliano Malerba

- Una storia fantascientifica non banale, che parla dei nostri giorni. Una metafora commovente, che si sviluppa in un mondo desolato, dove l’umanità è tenuta viva solo dai due stralunati, disperati e per certi aspetti beckettiani protagonisti.
- Idea originale e molto ben narrata, con uno stile minimalista e insieme poetico. Nessun affanno alla ricerca di una spiegazione o di una giustificazione per l’accaduto, ma un ritratto, verissimo, dell’umanità, che pare avvezza a tutto e incapace di stupirsi più di tanto. Insegna, è il caso di dirlo, come qualsiasi anormalità venga assorbita e mutata in normalità in questo mondo troppo sbalordito dalla realtà per poter essere sorpreso dall’irrealtà.
- Bella l’atmosfera di attesa che caratterizza tutto il racconto. Una non banale storia sull’amicizia.

Massimiliano Malerba è nato nel 1971 ad Arpino, in provincia di Frosinone, ma vive a Roma, dove si è laureato in Ingegneria Aerospaziale.
Attualmente lavora per la società Netindus, operando nei campi dell’information technology e del project management. In precedenza, ha collaborato a trasmissioni televisive come “Superquark” e “Viaggio nel Cosmo”; in Fiat Avio si è occupato di progettazione di motori spaziali.
Da sempre è appassionato di libri, che sono il suo passatempo preferito, senza distinzione di generi. Ha cominciato a leggere fantascienza quando aveva 11 anni.
Tra le altre sue passioni l’antichità classica, l’astronomia, la fotografia, il tango, la spada giapponese e, ovviamente, la scrittura di racconti (e poesie).
Nel 2009 è giunto in finale al premio Marguerite Yourcenar, classificandosi al sesto posto.

Quinto Classificato
I tempi cambiano, nonna!
di Giulia Abbate ed Elena Di Fazio

- Si intuiscono fascinazioni da “Fascisti su Marte”, “Cronache Marziane” (anche se la storia si svolge sulla Luna) e molta fantascienza d’antan, cui probabilmente il racconto vuole rendere omaggio. La storia è molto godibile, ironica e, soprattutto, decisamente strana, non comune. Va a segno.
- Divertente e ben scritto. Seriosamente delirante… e non è poco. Irresistibile.
- Inizialmente non mi aveva catturato, ma la marcia delle nonne è un’immagine che mi porto dietro da tempo, il che dimostra come il racconto riesca senza dubbio nell’obiettivo di colpire il lettore.

Giulia Abbate è nata a Roma nel 1983 ma attualmente vive a Milano, insieme a suo marito, due gatti e una bimba. Laureata in Scienze della Comunicazione con indirizzo editoriale, ha lavorato come editor, redattrice, webmaster e addetta marketing tra Roma, Londra, Korçe e Milano.
È arrivata finalista in diversi concorsi letterari (N.A.S.F. 2, Oltrecosmo, Odissea…) e nel 2007 ha vinto il premio CIFA, bandito dall’omonima organizzazione non governativa.
Con Elena Di Fazio ha fondato l’associazione culturale Studio83, di cui cura il sito e il blog.

Elena Di Fazio è nata a Roma nel 1983 e lì staziona tuttora, in attesa di vincere la lotteria. Felicemente bionda, laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università di RomaTre, è da sempre appassionata di tre cose: la fantascienza, i fumetti e il mare. Quest’ultima passione ha trovato riscontro in un impiego nel campo della navigazione, le prime due si sono concretizzate nella stesura di racconti brevi e in una sterminata collezione di comics.
È giunta terza al premio Alien 2005; inoltre, ha vinto l’edizione 2007 del premio Sviccata, dedicato ai peggiori racconti di fantascienza scritti per l’occasione. Suoi racconti sono usciti su svariati siti e testate, in particolare il portale Fantascienza.com, la webzine Continuum e la rivista Robot.

Menzioni di Merito

Il colloquio di lavoro
di Massimiliano Malerba

- Un racconto ben scritto, che re-inventa una realtà che tutti conosciamo. Quasi tutto condotto sul filo dell’attesa, con un finale sardonico.
- Completamente fuori di testa e, per questo, molto originale ed intrigante.
- Di sapore kafkiano o magari beckettiano. Una sorta di “critica post-moderna” alla realtà di tutti i giorni.

Per le note biografiche di Massimiliano Malerba si rimanda al racconto “Le stelle d’inverno” (quarto classificato)

L’intervento
di Euro Carello

- Un classico spunto fantascientico, ben scritto e con delle descrizioni decisamente riuscite, vivide, che restano negli occhi del lettore.
- Molto buono. Il tema della post-pandemia è un classico, ma viene re-interpretato con finezza non comune. Disperato e bellissimo il passaggio finale, brusco ma gestito con sapienza, tra la speranza e la disperazione.
- Ha il sapore di un telefilm della serie “Twilight Zone”. Ma proprio per questo, perché ha “esattamente” quel sapore, è un racconto che merita. È un racconto che si immagina in bianco e nero.

Euro Carello è nato a Torino, ma vive in un comune della cintura cittadina.
Laureato in economia, già insegnante di scuola superiore, da qualche anno è impegnato nel volontariato, ed è attualmente il responsabile del settore scuola, per la zona di Torino, dell’associazione umanitaria Emergency.
Ha pubblicato racconti su antologie di diverse case editrici, nonché su svariate riviste e siti on-line.
Il suo “I Corvi sono lì che aspettano” ha vinto il XIV Trofeo RiLL,
ed è presente in Fuga da Mondi Incantati (Nexus Editrice). Con “Il tramonto di Rudy Turturro” è stato inoltre fra i vincitori del premio Rudy Turturro per racconti di fantascienza, organizzato da RiLL nel 2007, e quindi pubblicato nella “Guida Galattica dei Gourmet” (Robin Edizioni, 2008).
Il suo sito internet personale è www.eurocarello.it

La gabbia
di Gabriella Giuliano
- Colpisce la grande intelligenza e ironia dell’impianto metaforico. È intellettualmente stimolante vedere Dio e la religione attraverso gli occhi dei topolini da laboratorio, è crudele ma pertinente specchiarci in loro, ingabbiati in un esperimento del Creatore, è divertente il loro (nostro) ottimismo. Un impianto davvero buono.
- Storia curiosa e stile frizzante. Molte le idee buone, altrettanti gli spunti di riflessione.
- Cruda e amara metafora della religione, stupefacente nella sua limpidezza. Feroce, per certi aspetti.

Gabriella Giuliano è nata a Pisa, e risiede poco distante, a Ghezzano.
Laureata in Medicina e Chirurgia, è specialista in Medicina Preventiva, Igiene ed Epidemiologia dei Bisogni Sanitari. È stata per anni ricercatrice del CNR; attualmente, opera nella direzione sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.
Appassionata lettrice, particolarmente di letteratura moderna, scrive da circa venti anni.
Ha partecipato a numerosi concorsi letterari, vincendo quindici premi nazionali e internazionali, di cui sei dedicati a medici scrittori. Nel 2006 si è classificata al terzo posto al VI Premio Elsa Morante con il romanzo “La Nuova Medicina: lo strano caso di Sicuro Malatesta, ovvero, come raggiungere il benessere attraverso la comprensione del Linguaggio Corporeo”. L’opera è stata poi pubblicato nel 2007 da MEF - Maremmi Editori Firenze.

Occhi azzurri
di Michele Widenhorn
- Un’azzeccata presa in giro del romanzo fantasy per eccellenza. Proprio un simpatico divertissement.
- Una storia fantasy in cui gli stregoni sono psicanalisti… e si sbagliano di grosso. Molto divertente, con un twist finale davvero apprezzabile.
- Un fantasy ironico e un po’ cartoon, ma anche - sotto sotto - un omaggio al grande J.R.R. Tolkien e ai suoi personaggi.

Michele Widenhorn è nato nel 1965 a Milano, dove attualmente vive. Psicologo e psicoterapeuta familiare, lavora in una cooperativa in cui è il responsabile delle attività psicologiche ed educative.
È un appassionato di giochi di ruolo, che studia e utilizza anche in ambito professionale.
Negli anni ‘90 ha fatto parte del gruppo ludico Teatro della Mente; in quel periodo ha scritto i giochi di ruolo “Brisen” e “Byblum: avventure tra le righe”. Ha partecipato con un suo saggio al volume “Inventare destini: i giochi di ruolo per l’educazione” (La Meridiana, 2003), di Andrea Angiolino, Beniamino Sidoti e Luca Giuliano. Dal 2007 è fondatore e responsabile della ludoteca milanese “Il rifugio del giocatore” (zona Corvetto).
Nel 1998 ha scritto il romanzo “Il gioco degli dei”, giunto in finale al premio L’autore, della casa editrice Firenze Libri.


La strada

di Federico Riccato
- Un esempio felice di come si imposta e si conduce un racconto quasi “a sorpresa”. Dico “quasi” perché si intuisce qualcosa dall’inizio, ma la narrazione viene condotta in maniera pulita e convincente senza dare certezze né cancellarne altre per un finale che, curiosamente, è molto dolce.
- Quasi non sense, con un finale a sorpresa che mi ha lasciato, insieme, interdetto e divertito.
- Più che un racconto, una vecchia ballata sul tema della morte, del destino. Surreale e inquietante.

Federico Riccato vive a Mestre, dove è nato nel 1976.
Ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze Ambientali presso l’Università di Venezia, dove ha fondato una piccola società che opera nel campo dell’ecologia applicata.
Appassionato lettore da sempre, si è avvicinato tardi alla scrittura, dedicandosi al racconto breve.
Tra il 2008 e il 2009 ha partecipato a diversi concorsi letterari, giungendo in finale in alcune occasioni e vincendo il premio “Draghi in rete”, bandito dal Comune di Montegrotto Terme (Padova).

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