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Il report del seminario di Terryl Whitlatch, designer delle creature della Lucas Film e della Industrial Light & Magic, a Lucca Educational 2014
di Serena Valentini
[pubblicato su RiLL.it nel dicembre 2014]
A Lucca Comics & Games quest’anno ho avuto l’opportunità di incontrare la disegnatrice Terryl Whitlatch, ospite, insieme a Sandro Cleuzo, de La città delle nuvole, una nuova casa editrice (nata per volere dell’Accademia NEMO di Firenze) che vuole diventare un riferimento in Italia per tutti coloro che vogliono intraprendere il mestiere del concept-artist, dell’illustratore o dell’animatore, fornendo loro utili indicazioni e materiale didattico.
Terryl Whitlatch, designer delle creature della Lucas Film e della Industrial Light & Magic, ha presentato a Lucca il suo nuovo art-book, che racchiude la storia dell'entertainment design degli ultimi anni (il volume è edito da La città delle nuvole, che aggiunge così un titolo interessante alla sua preziosa collezione di art-book).
Whitlatch, appassionata e studiosa di anatomia animale, è l'artista che da anni si occupa della creazione dei personaggi della saga di Star Wars (tra l’altro, ha progettato le creature in Star Wars Episode One - La minaccia fantasma). Attualmente, sta lavorando ai nuovi episodi, sfornando originalissime creature (a quanto si dice).
Oltre a operare come concept artist, la Whitlatch insegna attualmente “Creature design” e “Anatomia animale” sia all’Academy of Art dell’Università di San Francisco, che presso l'Accademia NEMO di Firenze.
Durante il festival è stato possibile vedere una mostra di alcune sue creature, solo un piccolo estratto delle migliaia di opere d'arte e illustrazioni che la Whitlatch ha creato nel corso degli ultimi tre decenni. Si tratta di opere che comprendono concept che spaziano dal cinema d’animazione e dai videogiochi fino a biglietti di auguri, studi di fauna selvaggia e illustrazioni per libri.
La caratteristica del suo lavoro è l'intensa esplorazione della forma animale: ogni creatura ha qualcosa da dire e, dato che sono animali, possono liberamente raccontare le proprie storie e quelle che gli esseri umani hanno spesso paura di narrare.
Inoltre, la Whitlatch ha tenuto un interessante seminario su come realizzare delle vere creature fantastiche.
Un workshop ben dosato nei contenuti, che è risultato non troppo tecnico (non sono un’addetta ai lavori), né banale (nel pubblico c’erano numerosi disegnatori professionisti, e a fine incontro è stato rilasciato un attestato di partecipazione). Inoltre la signora Terryl si è rivelata essere una donna di gran simpatia e umorismo, che ha saputo condire le due ore dell’incontro con aneddoti divertenti e curiosità.
Il concetto principale del discorso è stato che per inventare una creatura credibile, anche se fantastica, è necessario partire da qualcosa che si conosce a fondo: un animale comune, che sia stato studiato a lungo, e che deve essere modificato dalla fantasia, mediante l’aggiunta di elementi o connotazioni appartenenti ad altri esseri viventi. Solo partendo da qualcosa di ben noto si può creare una creatura credibile.
Una volta disegnata, la creatura fantastica deve essere studiata e realizzata in tutti i suoi particolari, anche se non strettamente necessari all’utilizzo che ne verrà fatto. Una corretta rappresentazione presuppone la realizzazione dell’apparato scheletrico e muscolare, che rappresenta una conoscenza decisiva per la sua animazione. Le sue possibilità motorie devono essere ben chiare, anche se poi non sarà necessario sfruttarle completamente.
La creatura deve poi essere contraddistinta caratterialmente, perché attribuire ad essa una personalità influenza la maniera di realizzarla e quindi la caratterizza, la rende vera.
Infine, va inserita in un contesto ambientale ben definito: come la stessa Whitlatch ha sottolineato, un essere vivente non esiste mai da solo, ma fa parte di un contesto ambientale, sociale, tecnologico, che deve essere ben chiaro.
Per esempio, nel caso di Jabba the Hutt il team di lavoro ha realizzato tutto il suo nucleo familiare, anche se non era necessario, ed è stato divertente durante il workshop poter vedere i disegni di mamma e papà the Hutt (la mamma era vestita con lo stesso famoso “bikini metallico” utilizzato dalla principessa Leia quando viene fatta prigioniera da Jabba); inoltre, in fase di progettazione, i creatori discussero lungamente sulle possibilità motorie consentite dalla natura anfibia di Jabba.
Per fare tutto questo serve una grande conoscenza del mondo animale e naturale. E infatti Terryl nasce come paleo - reconstructionist, ed è grazie alla sua vasta conoscenza nel campo dell’anatomia e della zoologia che in seguito è diventata una creature designer molto richiesta.
Passando alle tecniche di realizzazione, la Whitlatch utilizza molti diversi tipi di strumenti, sia tradizionali che digitali, come si è potuto vedere dai disegni in mostra. Tuttavia, la prima bozza è sempre disegnata a mano, e solo successivamente, quando la creatura viene pre-approvata dalla produzione, la rappresentazione viene passata in un programma di grafica computerizzata, iniziando così il lungo iter di studio e realizzazione in tutti i particolari.
Il lavoro viene svolto in piccoli team, ognuno specializzato in un aspetto specifico, che interagiscono costantemente tra loro e con gli input forniti dalla produzione.
Per chi volesse approfondire queste tematiche, segnaliamo alcuni libri pubblicati dalla designer: “The Wildlife of Star Wars”, “The Katurran Odyssey” e “Animals Real and Imagined: the Fantasy of what is and what might be”.