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Le recensioni ricevute da Oscure Regioni (volume 1) sono state tantissime, andando anche al di là del pur nutrito gruppo di siti, blog e testate cui RiLL aveva inviato copia del volume. Proprio questo grande interesse ci ha confermato che avevamo fatto centro a scegliere i racconti dell’orrore di Luigi Musolino per l’antologia 2014 della collana Memorie dal Futuro.
E, trattandosi di un volume 1, la cosa ci ha fatto due volte piacere!!
Raccogliamo in questa pagina le recensioni più significative.
Ringraziamo inoltre 2099.it, ARGA Campania, Dire Giovani, Fantascienza.com, Fantasy Magazine, FuoriProgramma.net, Horror Magazine, La Bottega del Barbieri, La Folla del XXI secolo, La Tela Nera, La voce di Lucca, La Zona Morta, Libero Libro, Libro Cafè, Paperblog, che hanno parlato dell’antologia. Anzi, ringraziamo forfettariamente ogni altra testata che ne abbia parlato… perché citarle tutte sarebbe impossibile!
Detto questo, iniziamo la rassegna stampa:
(Nota Bene: alcuni siti hanno recensito insieme le due antologie “Oscure Regioni”; in questo caso, l'articolo è riportato nella pagina di recensioni di entrambi volumi)
Danilo Arona, Carmilla on line
Luigi Musolino, impeccabile autore piemontese, una delle guide indispensabili per addentrarci nei gotici misteri della mia regione, apre una sua notevolissima antologia dedicata al folclore italiano con il racconto Il libro di Malanina, in cui affiorano con taglio squisitamente lovecraftiano le nostrane tematiche territoriali quali la Masca, il paese maledetto – che qui si chiama Idrasca – e, citando nonché modificando Avati, la Sindrome della Nebbia e del Silenzio.
L’antologia ha per titolo “Oscure Regioni (volume 1)”, e la consiglio in modalità dichiaratamente partigiana perché in Musolino un po’ mi ci specchio. Certo per il suo essere piemontese, ma per quella sensibilità quasi medianica che affida agli scrittori di rango la decifrazione nel profondo dell’anima oscura e nascosta di una regione peculiare quale la mia. Va da sé che Musolino non è solo; con lui lottano e scrivono, scavando nelle zolle umide dell’inconscio piemontese, tantissimi amici […]…
Tornando alla oscura regione, occorre ricordare che il principale dei temi ricorrenti viene da lontano. Il villaggio maledetto, il (relativamente) piccolo paese dove il Male ha deciso di scatenarsi, gli abitanti strani che si conoscono tutti e guardano storto lo sfigato viandante. Appunto, ci stiamo riferendo alla letteratura del New England (e “alla” New England) poi filtrata dal cinema e ritornata in voga alla grande negli ultimi anni. […] In Piemonte ci stiamo, appunto, lavorando. Ma ovviamente non siamo soli. La nostra nazione offre sul serio scorci così intimamente “gotici” che non occorre affatto inventare loca infesta o paesi terribili ex novo. Il messaggio giunge allora forte e chiaro: si tratta solo di “trasfigurare”, con pochi e accorti tocchi, quel che già esiste e che di per suo appare assolutamente inquietante. […]
Le Masche, ovvero le streghe del Piemonte, abbondano a Idrasca. Sembrano confinate o ridicolizzate, ma sono in realtà il cuore marcio della maligna comunità. Se il Paese del Male immaginato da Luigi Musolino deve tanto alla geografia del territorio quanto all”immaginario lovecraftiano importato dal New England, in realtà si propone come un”efficace sintesi di tanti, misteriosi, paesi piemontesi nei quali le streghe ancora strepitano in pieno 2015. Da Roccagrimalda a Paroldo, da Acqui Terme ai tanti borghi dell’Astigiano, le masche contemporanee esistono, “segnano” e si radunano nottetempo. Chi vi scrive abita in una zona di pianura detta “La Mascoia”, indovinate perché.
Invece Idrasca, ovvio, non esiste. Però Luigi afferma di esserci nato. L’intenzionale confusione credo faccia riferimento al nome primitivo dell’attuale Airasca, in zona di Pinerolo, che all’origine significa “luogo ricco di acque affioranti”. Inutile ricordare che l’acqua, sotterranea o in superficie, è legata alla magia e all’energia corrente e che in certi posti gli stregoni, apprendisti e di lungo corso, sono tuttora presenti….
Danilo Arona, Il libro eterno
Italia. La Terra del cielo, del sole e del mare, il luogo dove il mistero, l’occulto, la stregoneria non sono di casa e dove i mostri non esistono. Ma ne siamo proprio sicuri? Nascosti tra le pieghe di una realtà che spesso ci rifiutiamo di guardare in faccia esistono entità soprannaturali, tracce di un passato ancestrale che ancora convive con la modernità.
Alle volte queste entità possono entrare nelle nostre vite e sconvolgere le nostre convinzioni. Che si tratti di una Masca piemontese, di una Sibilla dell’Appennino marchigiano o di un’antica città sepolta sotto le acque dall’Adriatico, alle volte queste entità possono irrompere nella nostra quotidianità. E quando lo fanno comincia l’Orrore. Quello senza ritorno.
Matteo Scali, L’eco delle valli valdesi
È una scrittura che impegna i cinque sensi, quella condensata nel primo atto di “Oscure Regioni”, di Luigi Musolino.
Il testo si snoda attraverso una serie racconti che affondano le radici nel fecondo humus della tradizione popolare italiana. Dieci racconti cui corrispondono analoghe iniezioni di adrenalina, senza il pericolo di cadere nella ripetitività.
“Mi sono ispirato alle leggende del folclore italiano –racconta l’autore –: il lavoro di ricerca è stato fondamentale per dare a ogni racconto una sua precisa identità, anche stilistica”.
Non si tratta però di un volume adatto a chi voglia conservare la propria tranquillità perché Luigi Musolino, 32enne osaschese, non offre lieti fini o facili consolazioni e preferisce piuttosto tirare ceffoni di carta (benevoli) al proprio lettore. “Queste storie sono spesso il pretesto per mettere il lettore davanti a situazioni estreme e disturbanti, sperando che in qualche modo riescano a portarlo a riflettere su tematiche come la paranoia, l’isolamento, la malattia o la morte”.
I racconti parlano direttamente alle fragilità di ognuno attraverso immagini sonore, olfattive e perfino gustative; un filo diretto con le corde profonde che suonano le armonie del nostro vivere. Ma il mondo descritto dall’autore non punta a essere armonico e le note che si odono durante la lettura sono piuttosto strida di una realtà che inquieta.
Sì, perché quel che accade ai suoi personaggi rispecchia “l’imprevedibilità devastante di situazioni drammatiche che possono presentarsi nella quotidianità di ciascuno. Episodi a cui non siamo preparati ma che possono scuotere le fondamenta del nostro reale e far emergere fragilità o aspetti di noi stessi mai contemplati sino a quel momento”. Ma non è necessariamente tutto oscuro il paesaggio sullo sfondo. “Non credo sia necessariamente una visione negativa, piuttosto una presa di coscienza, un aspettarsi l’inaspettato. La speranza può trovare il suo spazio quando l’orrore viene metabolizzato e affrontato”.
Alessandro Balestra, Scheletri.com
Dalla collana Memorie dal Futuro ha preso forma “Oscure Regioni”, l’antologia dedicata interamente a Luigi Musolino, vincitore per ben due volte del Trofeo RiLL, il prestigioso concorso che da oltre vent”anni premia il miglior racconto fantastico italiano, e di altri concorsi anche qui su Scheletri; quello di Musolino infatti è un nome ben noto nella nostra community.
Musolino è probabilmente uno dei più talentuosi autori italiani di narrativa horror, tra racconti, e-book e traduzioni i suoi lavori non sbagliano mai un colpo, e questa antologia ne è la conferma. Personalmente la considero la migliore del 2014.
Ma nel dettaglio di cosa parla “Oscure Regioni”?
L’Italia non è il paese del sole e del mare, titolo della prefazione del libro, rende bene l’idea dell’argomento trattato, ossia le regioni italiane e le oscure leggende che le caratterizzano. Streghe, mostri marini, serpenti, maledizioni... il folklore nostrano non ha nulla da invidiare a quello anglosassone, anzi, può essere ancora più spaventoso e terrificante, ve lo assicuro.
In attesa del volume 2, questa prima antologia infatti abbraccia solo dieci regioni italiane, lasciatevi terrorizzare un po’ dalla sapiente penna di Luigi Musolino.
Non rimarrete delusi.
Luca Bonora, Touring Club Magazine
Streghe, fantasmi, folletti. L’Uomo Cervo del Molise, ‘o Mammone di Napoli. La tradizione popolare è un susseguirsi di personaggi inquietanti, a metà tra la fiaba e l’incubo. Musolino ha scelto venti miti italiani, uno per regione (dieci a volume) e li ha reinventati, facendone i protagonisti di altrettanti racconti horror con ambientazione contemporanea, ma sempre nella regione d’origine.
Lucia Patrizi, Il giorno degli Zombi
…Questa rubrica mensile parla di e-book, ma per una volta tanto ci occupiamo anche di un volume disponibile (purtroppo) solo in versione cartacea (l’e-book di “Oscure Regioni (volume 1)” è uscito qualche mese dopo questa recensione, nel settembre 2015, NdP). Solo che ne vale così tanto la pena da spingermi a consigliarlo a chiunque, come me, consideri il nostro paese come una culla di paure irrazionali, leggende da incubo e luoghi in cui perdersi e morire.
“Oscure Regioni”, di Luigi Musolino, è un’antologia di dieci racconti, ispirati al nostro folclore locale. Si tratta del primo di due volumi.
Ogni racconto è una piccola perla di orrore puro, frutto di un gran lavoro di ricerca sui miti che popolano le regioni italiane. Musolino si sposta di regione in regione, selezionando per ognuna la leggenda più terrificante, costruendo una vera e propria mappa alternativa dell’Italia, basata sulle nostre paure ancestrali. C’è spazio per spauracchi infantili, città sommerse, strane entità che vivono nei laghi, creature mostruose evocate da mazzi di carte maledetti, streghe orribili che vivono nel sottosuolo o nelle cisterne. Non saprei indicarvi il mio racconto preferito, perché la qualità è sempre elevatissima. Ma Sibillini Occhi d’Avorio, ambientato nelle Marche, mi ha fatto (per usare un”espressione molto in voga nella critica letteraria più intellettuale) cagare addosso. E I Nastri di Larrie, che si svolge in Lombardia, mi ha fatto commuovere.
Aspettando il secondo volume, non fatevi sfuggire questo in nessun modo. L’horror è vivo e lotta insieme a noi.
Nicola Parisi, Nocturnia
Da tempo sono convinto che il recupero delle tradizioni folkloristiche regionali sia lo strumento giusto per creare una via tutta italiana all’horror. Chiamiamola Scuola, chiamiamola Alternativa ad altri tipi di produzione ma alla fine il folklore, le leggende della tradizione e le storie contadine rappresentano un prezioso bagaglio culturale che, se rielaborato con una sensibilità contemporanea da uno scrittore dotato, possono rappresentare il Presente ed il Futuro della nostra narrativa del perturbante.
[...] In questi anni, a sostegno di questa tendenza, hanno agito (in misure e in forme diverse) validissimi scrittori come il romagnolo Eraldo Baldini - colui che in un certo senso ha aperto la strada e per cui è stato coniato il termine di Gotico Rurale - o i piemontesi Danilo Arona e Fabrizio Borgio e tanti altri.
Adesso arriva anche questo “Oscure Regioni (volume 1)”, antologia personale di Luigi Musolino, che aggiunge un nuovo tassello al filone.
Diciamo subito che Musolino confeziona una buona antologia scrivendo dieci racconti del perturbante, ognuno dedicato ad una regione diversa dello Stivale. E se in un paio di brevissimi passaggi il rischio stereotipo rimane in agguato, le storie nel loro totale rappresentano una lettura accattivante, così come la scrittura dell’autore piemontese si dimostra fresca e piacevole da seguire dalla prima all'ultima pagina.
I brevi racconti presentano ognuno un diverso incontro con l'Altrove ed il conseguente irrompere del soprannaturale nelle vite dei malcapitati protagonisti. Incontri che raramente assumono un valore salvifico per i vari personaggi (forse l'unica eccezione è rappresentata dal racconto I Nastri di Larrie) mentre più spesso il contatto tra i due mondi si rivela una vera e propria discesa nell'abisso della distruzione e della follia.
Quello di Luigi Musolino è un horror molto classico, sia nelle figure del Folklore che impiega (si va dal Mammone della tradizione napoletana alle Masche piemontesi passando dal babau leccese Nanni Orcu) sia nell'impostazione delle storie, sia nello stile di scrittura, solido e sicuro. Si scorgono paternità illustri e, di tanto in tanto, traspaiono echi lovecraftiani , penso ad esempio a Crustumium, la Profondata, il racconto finale della raccolta.
L'autore dimostra di conoscere bene le materie di cui parla, di saperle maneggiare e di trasformare la materia grezza delle varie leggende e delle diverse tradizioni in ottimi racconti; la sensazione che esce fuori dalla lettura di “Oscure Regioni (volume 1)” è quella di trovarsi di fronte ad un prodotto maturo ed interessante, con forse un paio di stilizzazioni di troppo, ma comunque inserite ottimamente nel contesto dei vari racconti.
[…] Per concludere, è d'obbligo una menzione all’evocativa cover realizzata da Jessica Angiulli e Lucio Mondini, il duo di artisti conosciuto come Diramazioni, da me già apprezzato ai tempi delle defunte - ma mai troppo rimpiante - Edizioni XII, copertina che fornisce valore aggiunto a un già buon libro.
“Oscure Regioni (volume 1)” si rivela una piacevole conferma del talento del suo autore, adesso non resta che aspettare il secondo volume.
Errico Passaro, Il Borghese
Le recensioni tradizionali si concentrano sulla trama del romanzo, sul suo stile, sui dialoghi o sul contesto spazio-temporale in cui si svolgono le vicende, ma il vero motore di ogni storia è il protagonista. Ci sono però romanzi e racconti corali, in cui questo “attore” o “agente” o “attante” divide la scena con altri antagonisti o comprimari oppure passa in secondo piano rispetto alla vicenda narrata: è il caso dell’antologia “Oscure Regioni”, di Luigi Musolino, prima parte di un progetto che vede riuniti venti racconti dedicati alle tradizioni fantastiche di altrettante regioni italiane: in queste storie, gli esseri umani scompaiono di fronte alle forze sovrannaturali in cui si imbattono.
Miriam Mastrovito, Il flauto di Pan
Spesso quando pensiamo ai miti e ai misteri tendiamo a volgere lo sguardo lontano; la stessa narrativa fantastica italiana sovente attinge dai paesi esteri il materiale con cui imbastire le proprie trame. Eppure l’Italia, a dispetto dei luoghi comuni che la associano al sole, alla pizza e al festoso suono del mandolino, non manca di un lato oscuro. Per imbattersi in una strega, in un folletto o in uno spaventoso mostro acquatico non è indispensabile andare lontano. Le creature magiche sono ovunque, intorno a noi, basta solo aguzzare la vista e tendere le orecchie per riuscire a scovarle.
Luigi Musolino, con il suo progetto letterario, non solo ci dà una mano in tal senso, ma si spinge un passo oltre, proponendoci un vero e proprio itinerario alla scoperta delle leggende nostrane.
L’antologia, raggruppa appunto dieci racconti che traggono ispirazione dalle storie del folclore italiano. Ciascuno si colloca in una regione diversa, divenendo tappa di un lungo percorso che attraversa l’intero stivale (e che peraltro non si conclude qui, giacché è prevista la pubblicazione di un secondo volume teso a coprire le regioni mancanti).
L’aggettivo che compare nel titolo non è casuale e ci fornisce un’interessante anticipazione sul contenuto di questa raccolta. “Oscure Regioni” perché tutti i testi hanno un taglio cupo e sono pervasi da atmosfere terrificanti. Scartando l’aura fiabesca, che solitamente connota le storie popolari narrate intorno al fuoco o sussurrate ai bambini prima di andare a letto, l’autore ci propone infatti una rivisitazione dei miti nostrani in chiave horror.
Avventurandoci fra le pagine di questo libro abbiamo dunque occasione di stupirci scoprendo, o riscoprendo, un’Italia nascosta e misteriosa e di rabbrividire a più riprese perché, vi garantisco, alcune storie sono davvero inquietanti. Leggendo si prova quasi una sensazione straniante, poiché i paesaggi, i costumi, persino i dialetti delle varie regioni sono tratteggiati in maniera tanto realistica e dettagliata da far sì che ogni luogo divenga immediatamente riconoscibile; nel contempo tuttavia ci imbattiamo in strani personaggi, riti, maledizioni che mai avremmo sospettato essere così vicini.
Ecco allora che gli allegri colori delle Sicilia affogano in buie cisterne che ospitano macabri riti mafiosi; il meraviglioso lago di Como lascia emergere dalle sue acque un mostro che non ha nulla da invidiare alla famosissima Nessie di Loch Ness; sul fondale del Mare Adriatico si cela una raccapricciante Atlantide Romagnola; un mazzo di carte napoletane si anima partorendo un letale tre di bastoni, mentre la gracchiante voce della zia Lenuccia, gobbuta grinzosa e cattiva, ci accarezza facendoci accapponare la pelle…
Maledizioni, vendette, riti arcani si rincorrono storia dopo storia, mentre uno straordinario bestiario fantastico sfila davanti ai nostri occhi attoniti e il confine tra realtà e immaginazione diviene sempre più labile.
Uno dei maggiori pregi di questi racconti risiede proprio nel legame tra la dimensione fantastica e quella reale. Per quanto siano fantasiose, Luigi Musolino non recide mai il filo sottile che collega le sue favole nere alla realtà, cosicché la paura generata dai mostri si fonde con quella provocata dalla quotidianità in cui siamo immersi e nella quale aleggiano gli spettri della mafia, dei cataclismi, dei disastri aerei, della diversità… Insomma, quelli in cui ci cala con mano da maestro, non sono incubi che svaniscono alle prime luci dell’alba.
Se siete lettori temerari e amate le emozioni forti, non vi resta che mettervi comodi e godervi questo straordinario viaggio lungo sentieri inediti, che pure portano a “casa”.
Marco Castelletti, Inkbooks
L’Italia è il Paese del sole e delle feste, di gente allegra e buona cucina. Ma l”Italia è anche un Paese di streghe e misteri, piena di cascinali e grotte abbandonate, di segreti sussurrati e orrori celati.
“Oscure Regioni” è una raccolta di racconti di Luigi Musolino. L’idea è semplice e suggestiva: un viaggio nel folklore e nelle dicerie del nostro bel paese, lontano dalla contemporaneità e vicino alla tradizione.
Dal Piemonte e le sue streghe (tema sentito particolarmente dal sottoscritto, piemontese “di campagna”), passando per le grotte di Nonno Orco in Puglia, ai tetti della case siciliane, il lettore viene accompagnato, quasi senza accorgersene, dalla scrittura di Musolino, due volte vincitore del Trofeo RiLL. Dieci racconti che si incastrano, uno dopo l’altro, nel dipingere l’Italia in vari periodi della sua storia recente, lasciando che il sovrannaturale e il folklore entrino pian pano nelle vite dei protagonisti che si avvicendano lungo il libro.
Ad emergere in primo piano su tutta la narrazione lo scritto vincitore dell’edizione 2010 del Trofeo RiLL, ’O Mammone, storia di un mazzo di carte maledetto, vendetta di un disegnatore al quale la camorra ha ucciso il figlio.
[I racconti hanno] uno stile scarno ma mai povero che coinvolge il lettore appieno e lo spinge a interrogarsi sulle sue paure, sui suoi scheletri nell’armadio, sulle sue debolezze: l’Abisso è il Grande Imprevisto nella vita di tutti i giorni, sempre pronto a spalancarsi e inghiottirci, è l’Inaspettato a cui pensiamo di rado, ma che è dietro l’angolo, pronto a ghermirci.
Un progetto interessante e ben riuscito che si completerà appieno con la pubblicazione del secondo volume.
Caterina Bovoli, La Kate dei Libri
…Venerdì ho preso in mano, per l’ultima volta e definitivamente, questo volumetto dall’inquietante cover e dal titolo promettente: racconti dell’orrore, che fa già paura preso da solo.
Ma è anche una promessa difficile da mantenere, no? Fare paura non è mica uno scherzo, no? Mi stai dicendo che mi farai avere paura: siamo sicuri?
Sì, adesso ne sono sicura.
Musolino si è seduto, ha chiesto a me di fare lo stesso, le luci si sono abbassate, le nubi hanno coperto la luna e le stelle, e lui ha cominciato a raccontare piano, lentamente, senza fretta, a bassa voce, storie di un’Italia sommersa e quasi ormai dimenticata. Leggende, superstizioni, favole… chiamatele come volete. Sono le storie – mai belle e mai a lieto fine – che raccontavano ai nostri nonni, quelle narrate per divertire ma anche e soprattutto spaventare i bambini, quelle che i ragazzini più grandi accoglievano con un’alzata di spalle ma che poi, volenti o nolenti, facevano rizzare i peli sul corpo anche a loro.
Non è certamente l’Italia della moda, delle auto, del turismo vip o del buon cibo, quella di Musolino. È un immaginifico e terribile viaggio lungo dieci regioni italiane, un lungo e dettagliato lavoro alla ricerca delle tradizioni, del linguaggio e delle creature che popolano la nostra penisola. Che siano sul fondo del mare, nelle cavità della roccia, immerse nelle profondità dei laghi o vivi, in mezzo a noi, riescono a bloccare il sangue nelle vene, la capacità di pensare lucidamente, la voglia di vivere e combattere. Sono più forti e sono ovunque. Che la vita continui, quindi, ma senza dimenticare che vicino, molto vicino, qualcosa potrebbe portarci via tutto.
Dieci racconti scritti da una mano sicura con uno stile pacato e molto elegante, quasi desueto, che profuma di tempi andati. Buon viaggio, quindi.
Matteo Poropat, La Tana dello Sciamano
…Una raccolta di storie dell’orrore, che ripercorre un certo approccio “geografico” al genere. Luigi Musolino si imbarca in un’impresa destinata a coprire l’intero paese, muovendosi da regione a regione, di mito in mito. La raccolta è metà di un mondo più grande, che vedremo completato col secondo volume.
Come una sorta di guida turistica dell’orrore, Luigi ci porta in giro per paesini e città, muovendosi tra miti e leggende, che raccoglie e riplasma a suo bisogno. Un ottimo modo per conoscere più a fondo (anche troppo, viste le conseguenze di questi incontri) il substrato fantastico che giace nascosto nella nostra terra e che spesso abbiamo ormai dimenticato.
Si avverte in tutti i racconti, mischiata alla paura, una meraviglia intensa, carnale. Un sentimento che non si piega davanti al diverso ma, anzi, esalta una sorta di atroce bellezza, una passione per quei mostri che emergono contorcendosi dalle acque o dal folto dei nostri boschi, da città dimenticate e da grotte senza fondo, lì dove abbiamo relegato le paure più antiche, delle quali ormai serbiamo solo un vago ricordo.
Tra i miei racconti preferiti Crustumium, la Profondata, coi suoi richiami lovecraftiani e quell’incombente mutamento del mondo che avvolge lentamente il protagonista fino a sventrare le sue convinzioni sul futuro, e il poetico e straziante (e coraggioso) I nastri di Larrie.
Michela Meloni, Mangialibri
Dieci racconti per altrettante Regioni italiane: la dimensione horror, mistica e gotica si sviluppa a partire da miti e mostri locali, tutti già presenti nei racconti popolari e piegati dall’autore alle sue personali esigenze narrative.
Si incontrano così fra le pagine le streghe che ci spaventavano da piccoli, fameliche assassine di bambini come la Marabecca e Maria Farranka, usate dalle mamme come spauracchio per farci stare alla larga dalle cadute accidentali dentro i pozzi; Malanina la masca e il suo Libro del Comando; il Nessie italiano, Larrie, che compare fra i flutti non a Loch Ness ma nel lago di Como.
La ricerca del mito nostrano arcaico è interessante e aggiunge tinta nera e splatter alle storielle del brivido con cui i genitori sono soliti spaventare i bambini per renderli più obbedienti. […] Le atmosfere ricordano l’horror classico d’autore, soprattutto nell’ultimo racconto è evidente l’impronta lovecraftiana del Ciclo di Cthulhu.
Per chi ama il folklore e l’orrore. Meglio ancora tutti e due.
Alessandro Girola, Plutonia Experiment
Musolino è una delle voci più importanti dell”horror nazionale, con particolare attenzione al folklore locale, al gotico rurale, al perturbante che fa breccia nel quotidiano. Dopo molte ottime prove in singoli racconti pubblicati in formato digitale, Luigi è ora uscito con la sua prima antologia personale, “Oscure Regioni (volume 1)”. Una sorta di giro d”Italia in chiave horror. La media qualitativa dei racconti è molto alta, l’acquisto è quindi più che consigliato.
Paolo Calabrò, Pagina Tre
Da plurivincitore del Trofeo RiLL a scrittore pubblicato in volume: questa in sintesi la parabola di Luigi Musolino, autore anzi di un doppio volume, perché “Oscure Regioni” è soltanto il primo dei due libri previsti, dedicati al racconto horror-gotico ispirato alla tradizione regionale italiana di cui Musolino è studioso e portavoce.
Dalla “Malanina” al “Mammone”, abbiamo qui dieci racconti nei quali la narrazione popolare – più o meno canonica e famosa – viene affrontata non solo nel contenuto, ma anche nell”ambientazione e nella lingua. Progetto ambizioso, inevitabilmente destinato a scontrarsi con dei limiti oggettivi (da nessuno si può pretendere che conosca l’ortografia di tutti i dialetti d’Italia), ma che riesce bene nel suo intento fondamentale: riportare in vita – e in maniera originale, all’interno di contesti completamente nuovi – storie semisepolte o accantonate, dotandole di autentica suspense.
Restiamo in attesa della seconda parte.
Stefano Sacchini, Cronache di un sole lontano
Nel colorato mondo della letteratura fantastica italiana una menzione speciale va fatta per gli scrittori piemontesi, in particolare per i paladini del genere horror. Tra questi, il sottoscritto ha recentemente scoperto Luigi Musolino (classe 1982), originario della provincia di Torino, autore della raccolta in due volumi “Oscure Regioni”. L’impressione di essere davanti a una scuola del terrore in “bagna cauda” si è rafforzata: una scuola o, se si preferisce, un movimento di alta qualità, esuberante, vitale.
In questo caso, siamo di fronte a due antologie per un totale di venti racconti, uno per regione a partire proprio dal Piemonte, in cui l’autore descrive gli orrori che da sempre circondano gli abitanti del Bel Paese e che questi, più o meno consapevolmente, non vogliono vedere. Orrori millenari che hanno le radici nel folclore nostrano e si celano non solo nelle viscere del sottosuolo, tra i resti delle antiche civiltà o nelle profondità marine (qui l’influenza del solitario di Providence è tanto palese quanto forte) ma anche dove meno te li aspetti: nelle realtà urbane di oggi e nella splendida provincia, ricca di tradizione, di luci e di ombre. Proprio il forte filo conduttore permette di leggere questa raccolta come fosse un romanzo o meglio un diario di viaggio.
Con uno stile brillante, a tratti raffinato, Musolino immerge il lettore in atmosfere quanto mai varie e al tempo stesso accurate - notevole l’attività di documentazione dell’autore sui miti regionali - dove l’elemento in comune è sempre un uomo qualunque, apparentemente privo di connotati speciali, calato nei panni del protagonista e proiettato contro la sua volontà in una spirale irrefrenabile di incubi e terrore. Raramente il finale è lieto.
Una lettura consigliata a chi apprezza il soprannaturale, la follia che irrompe nel quotidiano, le favole che improvvisamente si popolano di creature mostruose, sanguinarie e che, soprattutto, non lasciano scampo al malcapitato di turno.
Gianluca Ingaramo, In Nomine Artis – Il ritrovo degli artisti
…la collana Memorie dal Futuro [è] dedicata ai racconti di un solo autore, scelto fra quelli che più si sono distinti nell’ambito del Trofeo RiLL. […] Luigi Musolino è l’unico autore cui finora siano state dedicate due antologie. Viste le premesse, inutile dire che il livello dei racconti è alto. […] [Le due antologie] meritano la segnalazione anche in virtù della tematica trattata, basata sul folclore locale, e dell’originalità dei racconti presentati. Dategli una possibilità e non ve ne pentirete!
Elena Ludovisi, QLibri, Rosebud e Letteratura Horror
Da piccola ero convinta che la villa abbandonata davanti casa mia fosse infestata da spiriti e fantasmi, e leggere il primo volume di “Oscure Regioni” è stato un po’ come tornare indietro negli anni.
Rifacendosi all’idea di short-story, il primo libro di Luigi Musolino si presenta come una raccolta di dieci racconti horror basati sulle leggende locali di Piemonte, Sicilia, Abruzzo, Campania, Puglia, Marche, Calabria, Lombardia, Sardegna ed Emilia-Romagna – a tal proposito, colgo l’occasione per complimentarmi con l’autore della conoscenza dei relativi dialetti […].
Una volta scivolati tra le grinfie di mostri e streghe fattucchiere non avrete più neanche il tempo di respirare; le antiche creature, per troppo tempo emarginate ai confini del mondo, scatenano furibonde le loro capacità mostruose. Ad esempio in Crustumium, la Profondata regna il Caos, è il lato terrificante del Dionisiaco che travolge tutto ciò che incontra, è il giorno dell’Apocalisse, è morte e distruzione. Tuttavia l’autore non indaga solo sull’orrore e le sue origini: I nastri di Larrie è una storia d’amore e di solitudine, dove i personaggi sono travolti dal dolore della separazione. Ma come dice a pag. 110, c’è qualcosa - un legame spirituale, un ricordo impresso nella memoria dell’anima – “che rimane, sempre”. Di notevole intensità anche Cani d’acqua, la storia di un altro tipo d’amore, quello di un padre per i suoi figli.
Mentre in “Vuoi star zitta per favore?” Raymond Carver ci propone ventidue racconti brevi su come la vita possa lasciarsi obnubilare dalla quotidianità e dall’apatia emotiva, Luigi Musolino, condividendo la stessa scelta stilistica dello scrittore americano, ci racconta delle atroci vicende di persone costrette a vivere un’intensa esperienza col paranormale. Paranoia, paura, panico e amore sono i sentimenti che albergano nell’animo dei personaggi, come se volesse sottolineare che l’uomo, laddove è chiamato ad affrontare gli imprevisti della vita, non è altro che un turbinio di emozioni impossibili da gestire. Quando il Mostro si rivela in tutta la sua indomabilità, l’animo umano emerge con le sue fragilità e la sua incommensurabile piccolezza dinnanzi a fatti inspiegabili.
Devo dirlo, non sono particolarmente suscettibile all’horror, purtroppo ho passato da tempo la fase della vita in cui tremavo al pensiero di cosa si nascondesse nella casa abbandonata. Ma “Oscure Regioni” si è rivelato un avvincente libro dell’orrore, le situazioni descritte sono talmente accattivanti che invogliano a leggere ogni storia tutta d’un fiato. Ed è proprio questo che fa di un libro un buon libro: la capacità narrativa del suo autore.
Non voglio togliervi il piacere di gustarvelo accoccolati sul divano davanti al camino scoppiettante, però posso garantirvi che se siete alla ricerca di emozioni forti allora questo è il regalo che vi dovete fare. Con “Oscure Regioni” scoprirete i più reconditi segreti del folclore italiano, vi immergerete in esperienze lontane dalla realtà, vi imbatterete in personaggi fantastici e... vi domanderete se la villa abbandonata davanti casa vostra non fosse realmente abitata dalle masche, le “mitiche creature della demonologia popolare”.
Valentina Lorenzato, Le ricette di Valentina
Finalmente un giovane autore italiano fuori dagli schemi, molto maturo nella scrittura. Ultimamente mi è capitato di leggere diversi romanzi italiani e spesso riscontro un eccesso di... come dire, “svolazzi” dell'italiano. Una sorta di gara a far vedere a tutti i costi la propria padronanza nel linguaggio usando frasi eccessivamente articolate o paroloni che appesantiscono la lettura rovinando le storie. Luigi Musolino scrive divinamente: in poche righe ti ritrovi catapultato all’interno del racconto, scombussolata dall'emozioni del protagonista; la lettura scorre fluida, le parole ti accarezzano.
Io sono cresciuta leggendo il primo Stephen King e oso dire che questi racconti mi hanno dato lo stesso piacere che leggere quei romanzi. Da tempo avevo abbandonato l'horror perché non riuscivo a trovare un autore soddisfacente. Finalmente l'ho trovato!
Adesso farò una pausa per riprendermi dalle forte emozioni, anche perché spesso leggo la notte o la mattina presto e le suggestioni di questi racconti mi hanno terrorizzato, poi passerò al prossimo libro di Luigi!
I miei racconti preferiti sono stati: Il libro di Malanina, Sibillini occhi d'avorio, I nastri di Larrie.
(nella rubrica “Mangia ciò che leggi”, il blog Le ricette di Valentina collega a ogni libro recensito un piatto. Per “Oscure Regioni (volume 1)” si tratta di un tagliere di formaggi, anzi, visto il tema horror dell’antologia un… cheese-metery, un cimitero di formaggio. Il link alla ricetta è qui)
Giulio Marciello, Isola Illyon
...per ogni racconto vi sarà una particolare ambientazione, ciascuna in ogni regione d’Italia e ogni racconto farà capo ai miti popolari e al folklore di quelle zone. Una sorta di enciclopedia dei miti d’Italia rivisitata con un pizzico di fantasia, che da sempre è motore immobile di ogni scrittore.
Non vi è semplice scrittura fine a se stessa, in questi racconti. Come stesso l’autore riferisce in un’intervista a fine libro, “L’Abisso” e “Il Grande Imprevisto”, sono metafora di ciò che ci attende oltre la tranquillità quotidiana: basta un semplice passo falso e ci si ritrova ad affrontare le paure che sempre si fuggono, ma che inaspettatamente son sempre dietro l’angolo pronte a terrorizzarci. Luigi Musolino tenta così di elencare attraverso miti, folklore e regioni le fobie che ci accomunano un po’ tutti e che proprio per questo ci rendono parte di un tutt’uno: solitudine, malattia, distacco, perdita e cosi via.
Se siete appassionati di questa tipologia di racconti e più in generale del patrimonio culturale e folkloristico italiano allora vi consigliamo assolutamente la lettura.
Alessio Del Debbio, I Mondi Fantastici
…Questo libro contiene dieci racconti di stampo fantastico e horror, tutti incentrati su leggende italiane, un racconto per ogni regione italiana (in questo caso, prevalentemente del Sud Italia, mentre il secondo volume è più spostato verso nord). Dieci storie in cui l'autore riprende leggende e tradizioni folkloristiche locali, caricandole degli aspetti più cupi e agghiaccianti, realizzando un oscuro mosaico di storie italiane, in cui il Male fa da padrone. Un Male che non è alieno, bensì proveniente dal nostro stesso mondo (anche domestico, a volte), dalla nostra cultura, dal nostro paese, e che si nasconde, non visto dai più, per mostrarsi in terribili forme.
Sono stato subito incuriosito da questo volume, dato che sono appassionato a leggende e tradizioni popolari (di cui mi sono servito per scrivere i racconti dell'antologia “L'ora del diavolo”, ispirata al folklore lucchese e delle Alpi Apuane) e devo dire che questo libro non ha deluso le mie aspettative, rivelandosi una piacevole e istruttiva lettura. Non conoscevo buona parte delle tradizioni locali citate nei racconti, per cui è stato anche interessante documentarsi, soprattutto sulle regioni più lontane, e al tempo stesso ho trovato interessante anche notare come molte leggende locali tendano ad assomigliarsi, sia pur con le ovvie differenze, nonostante siano diffuse in territori diversi.
Quali sono i racconti di “Oscure Regioni (volume 1)”?
- Il libro di Malanina, ambientato in Piemonte e legato alla credenza delle streghe locali, ossia le masche, in particolare la terribile Malanina. Dico subito che è uno dei racconti migliori, costruito molto bene, con un crescendo di ansia e mistero, fino all'esplosione finale. Ottima la scelta di porlo a inizio della raccolta, perché già avvisa il lettore sulla cura dello stile e al tempo stesso lo mette in guardia dal non aspettarsi troppi lieti fine!
- La signora delle cisterne, incentrato sulla figura della Marrabecca, la signora delle cisterne, un mostro che vive proprio nelle cisterne dell'acqua, una leggenda popolare della Sicilia. Questa storia, ambientata a Trapani, parte da una situazione tipica di molti noir e thriller, deviando poi in senso sovrannaturale.
- Il piccolo re: siamo in Abruzzo, ma in realtà la leggenda della Serpe Regola è diffusa anche in altre regioni, ad esempio sulle Alpi Apuane in Lucchesia. […] Un racconto breve, al confine tra il sogno e la realtà.
- ’O Mammone: un bel racconto, simile al secondo per l'atmosfera noir da regolamento di conti. Solo che anziché in Sicilia siamo in Campania. La leggenda è quella del Gatto Mammone che, anche se ha un nome simpatico, in realtà è una fiera violenta, collegata a un misterioso mazzo di gioco. Mi è piaciuta molto l'idea di legare le due cose, creando così una storia diversa da La signora delle cisterne.
- Nanni Orcu: passiamo in Puglia e alla leggenda di Nanni Orcu, una creatura deforme che vive nelle profondità di Grotta Zinzusa, uno squarcio oscuro nella terra. Questo racconto si muove su un filo sottile, tra sogno e realtà, come Il piccolo re […].
- Sibillini occhi d'avorio: a mio parere uno dei migliori racconti dell'antologia. Un bel racconto lungo (gli altri sono decisamente più brevi) dedicato a una famosa leggenda italiana, quella dell'Antro della Sibilla, che coinvolge una bambina, Eda, e un dottore. […]
- Cani d'acqua: un altro bel racconto. Mi piacciono le storie di mare. Qua siamo in Calabria, precisamente nello stretto di Messina, dove già dall'Antichità erano diffuse leggende particolari. Il giovane protagonista si troverà a fronteggiare Lei e l'Altro, Scilla e Cariddi, la bestia e il mare periglioso. […]
- I nastri di Larrie: delizioso racconto, non particolarmente di terrore devo dire, intriso di sfumature nostalgiche, quasi malinconiche, incentrato sulla figura di Larrie, il Nessie italiano, una leggendaria creatura che, si dice, viva nel Lago di Como.
- Sa Reina: […] Siamo in Sardegna e il mostro in questione è Maria Farranka, Maria Putzu, Mama 'e funtana, una creatura che vive sottoterra. Fa molto Tremors, devo dire. [...]
- Crustumium, la Profondata: bellissimo racconto, come Sibillini occhi d'avorio è lungo, l'autore si prende il suo tempo per presentare la situazione e soprattutto per sprofondare il lettore nell'atmosfera decisamente lovecraftiana del racconto. Non conoscevo la leggenda di Crustumium, l'Atlantide romagnola, ma amando le storie di mare e mostri marini l'ho trovata davvero affascinante!
Nel complesso “Oscure Regioni (volume 1)” è stata una bella lettura, veloce, istruttiva ma anche piacevole. Onestamente, forse perché anch'io amo spulciare tra le leggende locali per scrivere racconti fantastici, non ho trovato una forte componente di terrore, forse più di orrore, a tratti di disgusto, per come sono presentate/ descritte certe creature, assai raccapriccianti. Il racconto più angosciante, a mio parere, è proprio il primo, seguito dall'ultimo, che aprono e chiudono una raccolta molto variegata. Piacevole lo stile, curato, senza fronzoli. A volte un po' troppe precisazioni, forse avrei lasciato più al lettore il compito (se interessato) di andarsi a cercare certe informazioni, senza spiegare le leggende, ma questo non inficia il giudizio decisamente positivo.
Marcello Bonati, Intercom
…I racconti di questa antologia, che è la prima delle due previste, hanno un denominatore comune: trattano tutti, o quasi, di miti del folclore popolare, di quei mostri di cui si racconta attorno al focolare per spaventare i bambini e farli comportare bene. […] Oltre ai racconti sui vari Babau che abbiamo detto, l’antologia ne comprende anche alcuni che trattano sì di leggende del folclore popolare, ma non di quel genere.
Sibillini occhi d’avorio, con la Sibilla antichissima che rapisce umani per renderli come lei, Cani d’acqua, con quella terrificante creatura di distruzione che può facilmente essere la trasfigurazione della potenza distruttrice della natura quando è infuriata, e, soprattutto, I nastri di Larrie, che racconta non di un mostro, ma di questa creatura dall’alienità totale, ma esteticamente splendida, e amichevole, che sarà praticamente l’unica ragione di vita per un uomo.
I racconti sono scritti in una buona prosa, nella quale qua e là spuntano delle battute di un bell’umorismo che stemperano l’inquietudine forte, intensa, che li pervade tutti.
In ognuno il terrorizzante viene spinto all’estremo limite, oltre il quale ci sarebbe il ridicolo, la stonatura, ma senza mai superarlo. Che è la cosa più difficile, per chi scrive horror.
A volte quasi si vorrebbe che quanto si sta leggendo finisse il prima possibile, da quanto orrore trasuda. E per quanto irrazionale ciò sia. Tranne, ovviamente, che in I nastri di Larrie, che non è un horror, per quanto il protagonista viva un intenso dolore interiore, ma un ottimo racconto fantastico, come ho detto a mio parere sicuramente il migliore della raccolta.
Attendiamo quindi ansiosamente la seconda parte [del progetto editoriale].
(la recensione di Marcello Bonati è, in realtà, molto più lunga e dettagliata; contenendo però un certo numero di anticipazioni sui singoli racconti, e i loro finali, abbiamo deciso di pubblicare qui solo una parte della recensione, che potete comunque leggere per intero sul sito di Intercom)
Andrea Viscusi, Unknown to Millions
“Oscure Regioni (volume 1)” è un'antologia di dieci racconti di Luigi Musolino, un autore che conosco (anche personalmente) da alcuni anni e di cui ho già letto molti lavori. Alcuni dei racconti qui contenuti li avevo letti in altre raccolte, o addirittura sui forum su cui probabilmente sono nati.
Il tema di questo libro sono miti e leggende del folklore italiano, con una storia per ogni regione (qui ce ne sono 10, ecco perché si tratta del volume uno, presumibilmente nel 2015 uscirà il secondo): abbiamo così streghe, creature dei boschi, chimere, mostri del sottosuolo e così via. In molti casi le leggende sono state "incupite", accentuando gli aspetti più oscuri e tralasciando quelli più favolistici. Ne esce quindi una mitologia fatta di incubi ed esseri malvagi, e l'idea che ne viene fuori è ben lontana da quella del Bel Paese. [...]
Una raccolta di grande interesse, che riesce a rendere giustizia alla produzione italiana di genere, in questo caso dando letteralmente spazio a tutte le regioni, o almeno a metà di esse. Aspettiamo la seconda parte per chiudere il tour.
Lakedamia Bocconcino, The reading Pal
“Oscure Regioni (volume 1)” è una raccolta di racconti dell'orrore, incentrati su storie e miti dell'Italia. Ognuno dei racconti è ambientato in una regione diversa. C'è un secondo volume, che è sul mio scaffale e aspetta di essere letto [...].
Per quanto riguarda questo primo libro, vi dico subito che Luigi Musolino scrive piuttosto bene, e posso assicurarvi che i racconti sono tutti di ottimo livello, anche se alcuni mi sono piaciuti più di altri.
[...] Grazie a questi dieci racconti visitiamo dieci regioni diverse e veniamo a conoscenza di alcune credenze e miti ivi presenti. Musolino, nell'intervista alla fine della raccolta, dice di aver "calcato la mano" alle leggende per renderle un po' più horror e moderne: non conoscendo molte di esse, la mia curiosità si è risvegliata e ho deciso che, appena avrò un po' di tempo, farò delle ricerche per conto mio.
Tutti questi racconti sono legati da un filo stretto, quello dell'Italia che non è solo un paese "di sole e di mare", ma nasconde miti ancestrali che contengono in sé le paure degli uomini e verità che non riescono a percepire con la razionalità.
Ne Il libro di Malanina siamo in Piemonte, e il racconto è incentrato sulle masche, che sono una sorta di streghe. Questo primo racconto ci fa entrare direttamente nell'umore adatto a leggere il libro e capiamo subito che, se vogliamo dei finali a lieto fine e una bella fiabetta, dobbiamo cambiare lettura. Io, con piacere, ho continuato, e con La signora delle Cisterne mi sono fatta un bel viaggetto in Sicilia, per poi passare in Abruzzo con Il piccolo Re. Con 'O Mammone si va in Campania, per poi andare in Puglia, Marche, Calabria, Lombardia, Sardegna, Emilia-Romagna.
Per quanto riguarda i personaggi, non posso dire molto perché sono diversi in ogni racconto. Si ritrovano a vivere cose che non dovrebbero accadere, e vedere creature che non dovrebbero esistere. E in alcuni racconti, è possibile che essi siano reali come che siano nelle loro menti, raffigurazioni di cose che tengono nascoste anche a loro stessi. È questo che fa davvero paura, perché se i mostri sono all'esterno è un conto, ma se sono dentro la nostra testa, tra i nostri pensieri, è tutta un'altra storia...
Ho praticamente divorato questo libro: Musolino ha un vero talento nello sfruttare questi miti per le proprie storie, tanto che molte volte mi sono ritrovata a provare quello che provavano i personaggi. Sensazioni, sentimenti, e l'orrore per quello che si trovavano di fronte. Di notte o di giorno non fa differenza, ve l'assicuro: questo viaggio nelle regioni italiane vi lascerà con un senso di terrore misto a curiosità che difficilmente se ne andrà, alla fine.
Mauro Longo, Caponata Meccanica
Dove andrete in vacanza quest’estate? Qualsiasi sia la regione italiana prescelta, all’interno di “Oscure Regioni” (2 volumetti) troverete un edificante terrificante racconto ambientatovi, che va a scavare tra le leggende più orripilanti e inquietanti delle diverse contrade del nostro paese.
Sì, anche del Molise.
C’è in Italia una buona generazione di autori horror trentenni, che si danno molto da fare con racconti, romanzi brevi, articoli e collaborazioni di ogni genere. Personalmente ritengo Musolino uno dei migliori, forse un passo avanti a (quasi) tutti gli altri.
I racconti della raccolta forse a un certo punto possono sembrare un po’ ripetitivi, ma il problema è insito nella natura stessa dell’idea editoriale che li ha partoriti, e comunque va detto che Musolino vi si destreggia benissimo.
Perchè leggerli: racconti horror ambientati dietro casa vostra, un gotico rurale all’italiana solido e ben scritto.