Metti, una storia western (e non solo) nell’Abruzzo di fine ’800…

La recensione-madeleine del romanzo “4 Colt per Dante”, di Mario Molfese
di Daniele Pagliuca
[pubblicato su RiLL.it nel dicembre 2024]

È stata recentemente pubblicata la nuova edizione del romanzo di Mario Molfese 4 Colt per Dante, che racconta il viaggio di (de)formazione di quattro straordinari gentiluomini, letterati italiani di fine ’800 (Carducci, Collodi, De Amicis e l’international guest star Melville), intenzionati a riportare in vita dall’Oltretomba il figlioletto del protagonista Giosuè (aka J.).

Da questo canovaccio di base l’autore dà libero sfogo alla sua fantasia, accompagnandola con una passione sincera per la materia di riferimento e soprattutto per i luoghi dell’Avventura, degli inediti Abruzzi psichedelici ibridati con i topos della Frontiera western. E proprio per quest’amore genuino per la sua terra d’adozione gli si perdona bonariamente quell’effetto “cartoline a scorrimento” stile Intervallo RAI pre Wikipedia che a volte appesantisce alcune pagine.

Godere appieno del romanzo è comunque semplice, basta solamente lasciarsi trasportare dal flusso e assaporare questa ratatouille pirotecnica di ingredienti antichi dimenticati, riscoperti e poi miscelati con maestria mista a incoscienza, poi speziati in abbondanza con citazioni e ricordi strappati alla nostra memoria. Una padellaccia di tagli poco nobili da quinto quarto di letteratura, rosolati al fuoco tenace della memoria generazionale di chi (come me) è cresciuto negli ’80 e ’90.

Mario Molfese invita il lettore a un gioco continuo di richiami, a volte nascosti a volte svelati, di salite e discese repentine (da montagne russe spazio-temporali) e di sospensione dell’incredulità su flash-forward inaspettati, che aprono squarci sul futuro che sarà o che sarebbe potuto essere.
E il tutto funziona… Majella maiala se funziona!

Io ho accettato da subito queste regole (o non regole) del romanzo e mi sono divertito.
Mi sono divertito a immaginare queste scazzottate in saloon abruzzesi sulle note folk irish del “Whiskey in the Jar” dei Dubliners (celebre canzone tradizionale irlandese, qui il link per la versione dei Dubliners, NdP), accompagnate dalle onomatopee del “Batman” di Adam West, ma anche a cercare di catturare i molti easter eggs nascosti nel testo e a farmi spiazzare dalle continue variazioni di registro ed atmosfere, dalle sparatorie pixellate a 8 bit con auto-fire dei joystick della nostra infanzia alle mosse di combattimento MMA dei protagonisti, dal beta testing ante litteram di revolver pioneristici all’omaggio un sacco bello a Mario Brega (“Confederato a me? Io non so' unionista così, so' unionista così!!!”)

Dal frullatore del vissuto e delle passioni dell’autore i riferimenti alti e bassi si mischiano senza soluzione di continuità, facendo emergere echi distorti e dissonanti dell’Infinito leopardiano o del “Piccolo Principe”, ma anche fossatiane “emozioni da poco” di vecchie sigle TV (come “Bem il Mostro umano”, “Pinocchio” o “Sandokan”), alternate alle citazioni cinematografiche più iconiche di Jack Burton, Darth Vader o John James Rambo.

Insomma, mi sono divertito nel veder questo “Ready Player One” cacio e ovo o questo “Cabin in the Woods” (titolo italiano del film: “Quella casa nel bosco”, NdP) marsicano deflagrare con tutti i mostri del mondo: zombie, licantropi, robot giganti, predator alieni, fino a balene gargantua e addirittura Cthulhu.
Ma soprattutto, lo confesso, mi sono divertito a seguire le gesta unorthodox del dual-class chierico-mago Carlo Collodi, capace di armeggiare con sfere di cristallo e pergamene, lanciare cura ferite leggere, sbagliare tiri salvezza e subire 8d6 di danni. Considerando che ho brevemente incrociato le strade dell’autore in una lontana primavera del 1990, attorno a un tavolo di Dungeons & Dragons con amici comuni, mi piace pensare che tutto questo sia un cerchio di dolci madeleines che si chiude dopo tanti anni.



4 Colt per Dante
di Mario Molfese
337 pagine
Disponibile su Amazon: € 9,99 (edizione cartacea) - € 2,99 (e-book kindle)
(spesso acquistato assieme a una damigiana di Montepulciano e un mazzo di arrosticini di pecora tagliati al coltello)



argomento: 
Share