- Home
- Chi siamo
- Trofeo RiLL
- Mondi Incantati
- Memorie dal Futuro
- Aspettando Mondi Incantati
- Articoli
- Catalogo
- Altre attività
Nel 2024 il Trofeo RiLL ha compiuto trent’anni!
Per festeggiare questo “compleanno”, abbiamo deciso di intervistare i vincitori e le vincitrici del concorso, dal 1995 a oggi: un viaggio nella storia del Trofeo RiLL, per parlare dei racconti che lo hanno vinto e delle persone che hanno scritto quelle storie (e la nostra storia). Pubblicheremo tutte le interviste nelle prossime settimane, fino a Lucca Comics & Games 2024 e poco dopo.
Davide, tu hai vinto il concorso nel 2013 (con “Perché nulla vada perduto”) e nel 2015 (con “Non di solo pane”). Sono entrambi racconti di fantascienza che si caratterizzano (fra le altre cose) per i riferimenti religiosi (in “Non di solo pane”, addirittura, uno dei personaggi è Dio, che scende sulla Terra e va a cena da una famiglia di Verona, la tua città). Vorrei chiederti di parlarci di queste due storie, non solo a livello di trama, ma anche di quelle che erano le idee, gli spunti, gli obiettivi che ti eri dato quando le hai scritte.
Per restare in tema biblico, si tratta di due racconti con una genesi abbastanza diversa tra loro.
“Perché nulla vada perduto” è stato forse il mio primo racconto a partecipare a un concorso, se non ricordo male e, quando si inizia a scrivere – immagino sia così per molti – la tentazione è di infilarci dentro quante più idee possibili, come se la quantità fosse sinonimo di qualità, cosa ovviamente non vera. Tuttavia, in quel caso la sfida personale era proprio creare, in uno spazio angusto come quello di un racconto, una narrazione epica, mescolando insieme una moltitudine di temi diversi: l’autismo, la singolarità tecnologica, i miti arturiani, la poesia di Nazim Hikmet, alcune ispirazioni tratte dal fumetto “Watchmen” di Moore e Gibbons. Pur con tutti i suoi limiti di gioventù, quella volta è andata bene e così ci ho preso gusto.
“Non di solo pane”, al contrario, credo sia stato concepito, e quasi interamente scritto, in una mattina e un pomeriggio, dopo un’idea arrivata lì per lì, mentre ero in doccia, che chiedeva di trovare la sua storia al più presto, prima che la magia si esaurisse.
Il fatto che entrambi abbiano un sottofondo musicale biblico forse dipende dal fatto che, quando ero ragazzino, prima di addormentarmi, mio padre mi leggeva spesso alcune storie di una vecchia Bibbia ormai perduta, ma che ancora ricordo, come favole della buonanotte. Comunque la si pensi sull’argomento, il testo sacro dal punto di vista narrativo è, di fatto, una fucina infinita per storie e suggestioni..
(per inciso: Davide Camparsi è uno dei molti autori/ autrici che ha inviato al Trofeo RiLL uno dei propri primissimi racconti, trovandosi poi premiato e per la prima volta pubblicato su un libro... anzi, nel suo caso arrivando primo e quindi venendo pubblicato. Complimenti di cuore a tutte le "penne" RiLLiche che condividono questa esperienza!!, NdR)
Cosa ricordi delle due premiazioni, delle partecipazioni a Lucca Comics & Games e, più in generale, dell’interazione con RiLL in quelle occasioni (e dintorni)?
In realtà, delle premiazioni in sé ho ricordi brevi e confusi – come su molte cose, mi si potrebbe accusare non a torto.
Rammento l’imbarazzo di parlare in pubblico, che di fatto è stato più un balbettare, ma anche il piacere dell’occasione. Ovviamente ricordo la presentazione dei racconti fatta a nome dei RiLLini da Alberto Panicucci. Ricordo Antonella Mecenero e Luigi Musolino, che allora non conoscevo affatto, ma che sono entrambi autori che stimo parecchio e ho imparato ad apprezzare lettura dopo lettura.
Rimane infine il ricordo della travolgente esperienza lucchese, con il suo marasma di variopinti partecipanti e il clima estroso della manifestazione, sensazioni che vale la pena sperimentare almeno una volta per abbracciare il caos, ma senza patemi o timori di sorta.
Parliamo di te, adesso. Dal 2013/2015 di tempo ne è passato! Cosa fai adesso, cosa hai fatto, in ambito letterario e non?
Ho continuato a scrivere e, incredibilmente, lo faccio tuttora.
Per lo più scrivo racconti (sempre di genere) perché mettere in piedi un romanzo mi richiede uno sforzo di tempo e concentrazione la cui sola prospettiva ormai mi atterrisce… anche se, in effetti, è proprio su questo che al momento sono impegnato. Come diceva Whitman, ognuno di noi contiene moltitudini e le mie, in maggioranza, sono contraddizioni. Vedremo come andrà a finire.
Essendo anche pigro, ormai scrivo per concorsi o su invito, in modo da godere di soddisfazioni effimere, ma che non richiedano più di tanta autopromozione. Capita di vincere qualche premio ogni tanto (ad esempio, Davide ha vinto nel 2024 il premio Kipple per racconti di fantascienza, NdR) e al momento basta così.
In ogni caso, dal 2013 a oggi, ho avuto la fortuna di pubblicare più di cinquanta racconti e alcuni romanzi e raccolte antologiche. Un’antologia di miei racconti (Tra cielo e terra) è stata curata proprio da RiLL, che come associazione ha inoltre promosso ulteriori pubblicazioni in Italia e all’estero di mie storie.
Al di fuori dell’ambito letterario, da tre anni divido la vita con una schnauzer pepe-sale di nome Elly (che potete vedere nella foto in questa pagina, insieme a Davide, NdR), cui dedico ormai gran parte del mio tempo libero ma che, guarda caso, è stata di ispirazione per il mio attuale progetto narrativo.