Euro Carello (2008)

Nel 2024 il Trofeo RiLL ha compiuto trent’anni!
Per festeggiare questo “compleanno”, abbiamo deciso di intervistare i vincitori e le vincitrici del concorso, dal 1995 a oggi: un viaggio nella storia del Trofeo RiLL, per parlare dei racconti che lo hanno vinto e delle persone che hanno scritto quelle storie (e la nostra storia). Pubblicheremo tutte le interviste nelle prossime settimane, fino a Lucca Comics & Games 2024.

Euro, tu hai vinto il Trofeo RiLL nel 2008, con una storia di fantascienza: “I Corvi sono lì che aspettano”.
Vorrei chiederti di parlarci del racconto, non solo a livello di trama, ma anche di quelle che erano le idee, gli spunti, gli obiettivi che ti eri dato quando l'hai scritto…

“I Corvi sono lì che aspettano” fa riferimento, nel titolo, a una figura di profittatori che lucrano sulla morte, vendendo il diritto di avere un figlio, che nel mondo del racconto scatta soltanto se c’è un Decesso Corrispondente.
È chiaro che siamo in piena distopia, con gli ipotizzati undici miliardi di abitanti globali della Terra e la necessità assoluta di contenere le nascite. Ho perciò immaginato una sorta di estrapolazione in negativo della tendenza – reale – alla decrescita demografica a livello globale.
Lo svolgimento della storia chiaramente risente della mia tendenza ad una visione non ottimistica, per dirla con un eufemismo.
Quello che mi sono sforzato di fare nello stenderla – come cerco sempre di fare quando scrivo - è delineare in modo plausibile ed approfondito la psicologia dei personaggi, prima fra tutti la protagonista aspirante madre: Gabi. In ciò che scrivo l’ambiente di regola non conta mai troppo, contano invece le persone, quello che fanno, quello che sentono.
Rileggendo il racconto oggi, mi sembra di esserci riuscito e questo mi riempie ancora di soddisfazione.

Cosa ricordi della premiazione, della partecipazione a Lucca Comics & Games e, più in generale, dell’interazione con RiLL in quell'occasione (e dintorni)?

Ero parecchio emozionato. In fondo, era il primo riconoscimento pubblico della mia attività di scrittore e per me era un grosso traguardo.
Erano venuti a Lucca con me mia moglie mio figlio, allora quattordicenne, e siamo rimasti tutti e tre abbastanza incantati dall’atmosfera tra il fiabesco e la festa in tutta la città, non solo nelle aree del festival. Era molto divertente andare in giro sulle mura e per le strade e incrociare continuamente i personaggi più diversi di film, videogames e comics.
Poi c’è stata la premiazione vera e propria, gradevole ed emozionante, ma appannata dal fatto che, causa un’improvvisa congiuntivite, sono stato costretto a presentarmi con gli occhiali invece delle abituali lenti a contatto. La giornata si chiuse con la cena insieme ai RiLLini e ad altri premiati.
In conclusione, fu una gran bella esperienza.

(per inciso, la trasferta lucchese del 2008 riporta noi RiLLini all'uscita dell'antologia Guida Galattica dei Gourmet, edita da Robin e legata al premio Rudy Turturro, organizzato da RiLL nel decennale della pubblicazione di “Memorie di un cuoco d'astronave”, di Massimo Mongai, vincitore del premio Urania Mondadori come miglior romanzo italiano di fantascienza del 1997; per questo, a LCG 2008 avemmo come ospiti sia Donato Altomare sia Massimo Mongai, entrambi coinvolti in quel progetto editoriale e che, ovviamente, parteciparono anche alla premiazione che "incoronò" Euro Carello e il suo racconto, NdR)

Parliamo di te, adesso. Dal 2008 di tempo ne è passato! Cosa fai adesso, e cosa hai fatto, in ambito letterario e non?

Ho continuato e continuo a scrivere, con più o meno intensità, compatibilmente con le vicissitudini della vita.
Nel 2010 è uscita per Giulio Perrone Editore la mia raccolta di racconti contro la guerra: “Il seme del nemico” (seguita nel 2016 dall’edizione e-book). I diritti di questa antologia sono stati da me destinati al sostegno degli ospedali dell'ONLUS Emergency, per la quale ho fatto volontariato per quindici anni.
Nel 2014 per Graphot Edizioni ho scritto con Mario Bianco “Letti a undici piazze”, una serie di racconti ispirati ad undici piazze torinesi. Nel 2020 ho firmato il romanzo “Trenta per te, cronaca di una distopia prossima ventura” (ed. Calibano).
Quanto ai racconti, ne ho pubblicati molti in antologie di vari editori (Giulio Perrone, ARPANet, 80144-Toilet, Tabula Rasa, Montag, Delos, Graphot), oltre che su riviste e siti on line.
Attualmente ho l’onore e il piacere di collaborare come “sviaggiatore” al blog Sdiario, fondato da Barbara Garlaschelli.
Per altre informazioni e una rassegna più dettagliata delle mie pubblicazioni rimando al mio sito personale.



 

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