Maurizio Ferrero (2016, 2018)

Nel 2024 il Trofeo RiLL ha compiuto trent’anni!
Per festeggiare questo “compleanno”, abbiamo deciso di intervistare i vincitori e le vincitrici del concorso, dal 1995 a oggi: un viaggio nella storia del Trofeo RiLL, per parlare dei racconti che lo hanno vinto e delle persone che hanno scritto quelle storie (e la nostra storia). Pubblicheremo tutte le interviste nelle prossime settimane, fino a Lucca Comics & Games 2024 e poco dopo.

Maurizio, tu hai vinto due volte il concorso, entrambe le volte con un racconto di fantascienza: “Tutto inizia da O” (nel 2016) e “Ana nel Campo dei Morti” (nel 2018). Vorrei chiederti di parlarci di queste storie (entrambe poi incluse nell'antologia personale che RiLL ti ha dedicato, I volti degli spiriti), non solo a livello di trama, ma anche di quelle che erano le idee, gli spunti, gli obiettivi che ti eri dato quando le hai scritte.

Tutto Inizia da O è un racconto circolare, come anticipa il titolo stesso: quattro vicende profondamente interconnesse tra loro, tanto da formare un paradosso.
Grazie ai vecchi appunti riesumati per quest’intervista, ho ricordato che l’idea iniziale era quella di creare un personaggio d’azione che poi si scopriva essere l’avatar di un videogioco pilotato da un ragazzino. Il capitano Vincent Eagle, protagonista della prima parte della storia, è stato quindi lo spunto iniziale.
Però ho capito subito che un singolo colpo di scena non avrebbe portato a niente di particolarmente interessante, quindi ho deciso di espandere la serie di personaggi “controllati da”, per quanto fosse possibile dato il limite di caratteri del concorso, e “non chiudere” la vicenda, facendola invece tornare al punto di partenza. In mezzo ci ho infilato molte mie passioni: videogiochi, giochi di ruolo, cyberpunk, fantascienza da B-movie anni ’80... insomma, tutto ciò che mi passava per la testa. Era il racconto adatto per sperimentare.

Per quanto riguarda “Ana nel Campo dei Morti”, il racconto a cui sono di gran lunga più affezionato, lo spunto iniziale è nato da un sogno: una ragazza in un prato, che cacciava i serpenti con un bastone. Da lì è uscita quasi come un fiume una storia di crescita (sia fisica che psicologica) della giovane protagonista, costretta ad affrontare l’ignoto e la morte per abbandonare il luogo in cui ha trascorso un’infanzia serena.
Nel racconto si parla di spiriti di ispirazione animistica, e compare anche lo spirito del campo minato che circonda la casa di Ana. Non era la prima volta che utilizzavo gli spiriti in uno scenario post apocalittico: avevo già sfruttato l’idea ne “I Bambini di Neia”, racconto scritto in precedenza ma che sarebbe stato pubblicato solo su I volti degli spiriti, nel 2022. La commistione tra elementi spirituali o fantastici con scenari futuristici, in particolare legati al post apocalisse, mi ha sempre affascinato. L’umanità regredisce a uno stadio primitivo, ma allo stesso tempo tornano in superficie le antiche tradizioni dimenticate, una sorta di ritorno alla natura e alla spiritualità.




Cosa ricordi delle due premiazioni, delle partecipazioni a Lucca Comics & Games e, più in generale, dell’interazione con RiLL in quelle occasioni (e dintorni)?

Due volte mi è toccato salire sul palco della premiazione da vincitore, ed entrambe le volte è stata un’esperienza ansiogena! Di certo tutto per suggestione mia, perché l’intero staff di RiLL ha fatto di tutto per farmi sentire “accolto”. Di quelle due premiazioni ricordo soprattutto il freddo: erano tutti in t-shirt o felpa leggera, mentre io stavo gelando per l’ansia.
Mie crisi personali a parte, le premiazioni sono andate molto bene e sono state un’ottima esperienza. Ora, quando mi tocca salire su un palco per una presentazione o simili, non ho più momenti del genere. Le avversità ti forgiano, quindi posso dire che grazie alle continue partecipazioni al Trofeo RiLL non ho solo imparato a scrivere.
Quanto alle interazioni con RiLL: erano già cominciate mesi prima, all’annuncio della decina finalista del concorso. Comunicazione eccellente e trasparente, di certo c’è più di un motivo se continuate da trent’anni…

Parliamo di te, ora. Dal 2016/2018 di tempo ne è passato! Cosa fai adesso, cosa hai fatto, in ambito letterario e non? Come accennato nella prima domanda, RiLL ha dedicato ai tuoi racconti un'antologia personale, “I volti degli spiriti”, ma hai pubblicato anche molto altro...

A partire dal 2018, dopo la seconda vittoria al Trofeo RiLL, mi sono attivato per inserirmi nel panorama della scrittura italiano, e devo dire che le cose mi sono andate bene. Ho virato il mio interesse verso narrazioni più oscure, e ora ho all’attivo due romanzi grimdark fantasy (“Ballata di Fango e Ossa”, pubblicato con Moscabianca Edizioni nel 2019, e “Fino all’Ultima Maledetta Pietra”, pubblicato con Acheron Books nel 2023), un’antologia di racconti sword & sorcery (“Gemme e Boccali”, pubblicato con Delos Digital nel 2021) e poi la già citata antologia I volti degli spiriti, curata da RiLL nel 2022 e che, tra gli altri racconti, contiene un seguito della vicenda di Ana: il racconto “Ana nella Grande Voliera” vede la protagonista con qualche anno in più, questa volta alle prese con una vicenda di lutto e accettazione della perdita. Una storia con cui ho fatto versare più di una lacrima ai miei lettori.
Oltre alle pubblicazioni più corpose, negli ultimi anni ho piazzato diversi racconti in antologie, edite da Moscabianca Edizioni e Lethal Books; per Delos Digital, inoltre, è appena uscito il racconto lungo “La piramide e l’abisso”.

Per il resto, ho alcuni altri progetti in ballo, la maggior parte ancora in fase embrionale e assolutamente secretati, ma di uno posso parlare liberamente: a novembre 2024 ho autopubblicato il romanzo “Killyland”: un post apocalittico dalle vibes horror, ambientato in un parco dei divertimenti popolato da mutanti e cannibali. Un vero omaggio al cinema slasher degli anni ’70 e ’80, consigliato a lettori con molto pelo sullo stomaco…

(per inciso: le parole di Maurizio Ferrero ci ricordano Ana, uno dei personaggi più iconici che abbiamo avuto il piacere di ospitare nei nostri libri, protagonista col suo cane Gugòl sia di "Ana nel Campo dei Morti", vincitore del Trofeo RiLL 2018, sia di "Ana nella Grande Voliera", scritto appositamente per la personale I volti degli spiriti, nel 2022; aggiungiamo che in entrambi i casi la "nostra" disegnatrice Valeria De Caterini decise di ritrarre in copertina Ana e Gugòl, componendo così un dittico di illustrazioni con gli stessi personaggi, cambiati dal "solo" scorrere del tempo fra un racconto e l'altro... e questo è un unicum per le copertine delle nostre antologie; per questo riproponiamo entrambe le immagini in questa pagina, NdR)


 

 

 

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