Flavio Pagani (1999)

Nel 2024 il Trofeo RiLL ha compiuto trent’anni! Per festeggiare questo “compleanno”, abbiamo deciso di intervistare i vincitori e le vincitrici del concorso, dal 1995 a oggi: un viaggio nella storia del Trofeo RiLL, per parlare dei racconti che lo hanno vinto e delle persone che hanno scritto quelle storie (e la nostra storia). E questa intervista, sull'edizione 1999, è la degna conclusione di questo percorso, viste le peripezie che sono state necessarie per farla...

Un piccolo excursus: contattare tutti gli autori e le autrici vincitori è stato ovviamente molto semplice per chi ha vinto qualcuna delle edizioni recenti. Ma, andando indietro nel tempo, la complessità dell'impresa è cresciuta (perchè cambiano le mail, i telefoni, senza contare il fatto che negli anni '90 non c'erano gli indirizzi di posta elettronica). Onestamente, siamo stati abbastanza fortunati, con una sola eccezione: Flavio Pagani. Per quanto riguarda(va) l'unico autore non italiano ad avere vinto il Trofeo RiLL (essendo svizzero di nazionalità, seppure residente in Italia) disponevamo solo di mail non più attive e di cellulari dismessi o sempre non raggiungibili (in effetti, era una ventina d'anni che ci si era persi di vista...). Alla fine, più per tentare l'ultima carta che per altro, abbiamo scritto una lettera (cartacea!) chiedendo di essere contattati e l'abbiamo spedita ai due indirizzi fisici (uno in Italia, uno in Svizzera) che Flavio ci aveva dato a fine anni '90. Una delle due lettere è (per fortuna!) arrivata a destinazione e, con qualche ulteriore rimbalzo, è giunta fino a Flavio Pagani, che a fine agosto 2025, appena prima che iniziassimo i lavori per 
l'antologia “Mondi Incantati - Trenta racconti fantastici e una storia d'amore, ci ha contattato.
Ora che l'antologia (contenente anche il suo racconto) è stata pubblicata, siamo molto felici di pubblicare questa intervista, chiudendo così (seppure con un anno di ritardo rispetto a tutte le altre) il "cerchio" delle interviste del trentennale.

Flavio, tu hai vinto il concorso nel 1999 con “In un regno senza capo”, un racconto che ha per protagonista un burattinaio e le sue storie, in particolare quella che vede il giullare Arlecchino sfidare il terribile Drago verde. È un racconto molto particolare, fortemente basato sui giochi di parole e che sicuramente ben si presterebbe per una performance attoriale. Vorrei chiederti di parlarci di questa storia, non solo a livello di trama, ma anche di quelle che erano le idee, gli spunti, gli obiettivi che ti eri dato quando l’hai scritta.

Il racconto è nato come sfogo estemporaneo, scritto di getto, dopo la difficoltà seguita ad un sentimento di delusione o rabbia, quando ho visto che un mio progetto si è scontrato con la realtà.
Lo scollamento tra idea e realtà o passione o ragione può riguardare la vita, il lavoro o ambiti più ristretti. Nel mio caso la criticità partiva da un ciclo di lezioni di Italiano e Storia per una masnada di alunni esagitati in una seconda media.

Cosa ricordi della premiazione e, più in generale, dell’interazione con RiLL in quell'occasione (e dintorni)?

Ricordo che fu l’occasione per fare un viaggio con gli amici, in camper, fino ad arrivare in una bellissima città, ricca di storia, e poi per scoprire un festival effervescente come Lucca Comics & Games e un concorso costruito sulla passione per la letteratura e la fantasia.

Parliamo di te, ora. Dal 1999 ne è passato di tempo! Cosa fai adesso, cosa hai fatto, in ambito letterario e non?

Il racconto “In un regno senza capo” ha funto da spunto per il romanzo “Lapsus (di lupus in fabula)” che, su stimolo della casa editrice I Sognatori, ha a sua volta generato un secondo romanzo. Il contesto si è così ampliato alla satira di un personaggio politico, satira ora più che mai attuale, nonostante siano passati quasi vent'anni dalla pubblicazione.
Inoltre, alcune delle esperienze abbozzate in “In un regno senza capo” (come il ruolo paterno del burattinaio protagonista) o nel romanzo “Lapsus” (come i viaggi avventurosi in paesi lontani…), che in quei testi avevo fantasticato, poi si sono realizzate nella realtà. Persino alcune mie previsioni socio-politiche si sono, mio malgrado, compiute....






 

 

 

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