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La presentazione italiana di Amber, il primo gioco di ruolo senza dadi
di Luca Giuliano
[pubblicato su RiLL 4 nel Novembre 1993]
Non c'era più un re in Ambra, la città immortale, da quando Random aveva deciso di tornare nella sua Texorami, a divertirsi con la musica con le donne, a giocare interminabili partite a poker e a volteggiare nel cielo. E non c'era più nemmeno il generale della foresta di Arden, il principe Julian, e il supremo ammiraglio della flotta, il principe Gérald. Se ne erano andati tutti. Una nuova generazione di principi era pronta a prendere il potere, e loro avevano preferito farsi da parte.
Questa è la mia cronaca di quei giorni, nel tempo che fu detto "della Maggiolina", e io che la racconto sono Rain il Menestrello, quello che Corwin fece cavaliere ai tempi lontani di Oberon, il primo re.
Non c'era più re in Ambra, e i nuovi principi sedevano nella sala del consiglio per discutere la successione. La Gemma del giudizio - il simbolo del potere su Ambra - giaceva ancora nel letto nella stanza di Random, là dove lui l'aveva lasciata in attesa del nuovo re. Prima di andarsene, Random aveva detto: "Riunitevi, assumete i compiti che furono i nostri e trovate tra di voi il migliore, quello sarà il re di Ambra".
Non fu difficile raggiungere un accordo sulla spartizione delle cariche e dei doveri di Stato, ma quanto alla corona di Ambra era tutta un'altra faccenda. Il gentile Jamil aveva assunto il comando delle pattuglie della foresta; Carlo, da sempre addestrato alle fatiche del mare, aveva occupato il ruolo di Ammiraglio della flotta; Stefano, il forte Stefano dai muscoli d'acciaio che nessuno osava affrontare nella lotta, era lo sceriffo della città; mentre Daniele, l'imbattibile maestro d'armi e di strategie di guerra, era al comando delle guardie del palazzo. E poi c'erano gli altri, apparentemente meno interessati al potere, ma forse solo in attesa di afferrarne la fette più grossa: Fabris, secondo solo a Daniele nell'arte della guerra; Giuliano, colui che tutti temevano di guardare negli occhi per non essere trafitti fin nel più profondo della anima (bella definizione per un Master!, NdFranz); Pierpaolo, l'artista dei Trionfi, l'erede della tradizione di Dworkin; e infine Silvia, astuta e schiva, osservatrice attenta e maestra di metamorfosi.
Su una cosa sola gli otto principi in Ambra riuscirono a trovare un accordo: se tra di loro non era possibile indicare con certezza un re, allora sarebbe stato il popolo a farlo. E così furono indette per la prima volta le elezioni ad Ambra e fu incaricato Stefano, lo Sceriffo, di organizzarle. I giuristi più insigni di Ambra manifestarono le loro perplessità, furono interpellati i nobili e i maestri delle Gilde, ma non si trovò un vero e proprio ostacolo a questa procedura insolita. Così i cittadini di Ambra andarono alle urne e un nome fu designato a grande maggioranza: quello di Stefano, lo sceriffo. E Stefano divenne re.
Ora un re sedeva di nuovo sul trono di Ambra ma, nei giorni che seguirono, un sospetto si insinuò tra gli altri principi. Con grande segretezza furono avviate delle indagini, nelle strade del porto, nelle locande e nelle osterie, nelle botteghe degli artigiani e tra i mendicanti ciechi, sordi e muti che sono i veri occhi e la vera voce di Ambra. Ciò che era un sospetto prese la consistenza di un dubbio, e poi la sostanza di un'accusa: Stefano aveva utilizzato la sua rete di informatori, i suoi soldati, il suo potere in città per controllare il risultato delle elezioni. Lo scandalo fu grande e la lotta per la successione riprese senza esclusione di colpi.
Tutti ricordano la sera in cui Stefano, quando ancora il sospetto stava per prendere corpo, tentò di avvelenare tutti i principi seduti alla sua tavola. Ma solo il principe Carlo cadde nella trappola, gli altri si salvarono, alcuni per la loro buona fortuna; altri perché avvertiti dalla principessa Silvia, alla quale si rivelò tutto l'orrore del futuro che si stava preparando.
E il futuro svelò il volto sanguinoso della guerra fratricida; quella guerra che Ambra conosceva bene, e che ogni volta si ripresentava con le imboscate nelle gole della valle di Garnath, con le armate che risalivano i pendii del monte Kolvir, e con l'assedio alle mura del castello, dove i morti si contavano a migliaia da entrambe le parti.
Una guerra sanguinosa che si sarebbe trascinata per molti anni a venire, se Daniele, con la sua bianca armatura di guerriero invincibile, non avesse lasciato il consueto tavolo di backgammon, al quale passava la maggior parte delle sue giornate, per guidare di persona l'assalto al castello. E nessuno poté fermarlo. Fino alla sala del consiglio, fino al trono dell'usurpatore. E così il re Stefano si specchiò nella lama del suo giustiziere e i suoi occhi videro per l'ultima volta la Realtà che rotolava ai piedi del trono…
Amber Diceless Role-Playing, di Erick Wujcik, è il gioco di ruolo basato sul Ciclo di Ambra di Roger Zelazny (Fanucci Editore), del quale è appena uscito il volume conclusivo, il decimo: Il Principe del Caos.
Quello che avete appena letto è un resoconto abbastanza fedele dello scenario introduttivo da me masterizzato durante la presentazione del gioco al Circolo Culturale La Maggiolina di Roma, il 16 e 17 aprile 1993.
Ambra è un perfetto mondo fantasy che appare come unica realtà di un universo di Ombre infinite che raggiungono i lontani confini del Caos. I principi della Famiglia Reale di Ambra - gli eroi del ciclo di Zelazny - conoscono il modo per viaggiare tra le Ombre e tra le infinite variazioni della realtà: Avalon, Lorraine, Wonderland, la nostra stessa Terra d'Ombra. I principi di Ambra sono in continua lotta tra loro per la supremazia e il controllo della vera Terra: le loro armi preferite sono l'intrigo, il tradimento, la menzogna.
Erick Wujcik è riuscito a rendere giocabile tutto questo universo con un gioco di ruolo completamente nuovo e molto creativo. Giocare ad Amber Diceless Role-Playing è un'esperienza affascinante, sebbene consigliabile a Master e giocatori esperti.
Per ora Amber è disponibile solo in inglese e la lettura di Zelazny è indispensabile. Ma presto potrebbero esserci delle novità. Restate in contatto.