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Ne hanno parlato la BBC e “La Repubblica” a fine maggio.
Ma, già due anni fa, fu RiLL a ventilare la possibilità di questo evento, a tutti i lettori di Fuga da Mondi Incantati…
Ricordate “Case History”, di Francesca Garello?
Il racconto terzo classificato al XIV Trofeo RiLL immaginava che, in un futuro (ma non troppo) convegno internazionale, un giovane medico italiano esponesse uno strano caso che si era trovato a dover gestire e curare. Scoprendo, alla fine, che un virus informatico era riuscito a attaccare l’uomo…
Ma veniamo alla notizia di questi giorni: il professor Mark Gasson, membro del Cybernetic Intelligence Group Research Group dell’Università di Reading (poco distante da Londra), si è fatto installare sottopelle un microchip infettato da un virus.
L’obiettivo dell’esperimento è dimostrare come un’infezione informatica possa diffondersi anche attraverso il corpo umano, colpendo apparecchiature come peace-makers, retine artificiali o protesi impiantabili (ad esempio, quelle per l’udito).
Non è esattamente quel che Francesca Garello raccontava nel suo racconto… ma quasi.
E, considerando che il professor Gasson ha già realizzato, nel 2008, un’interfaccia capace di collegare i nervi di un topo coi circuiti di un computer… non c’è da considerare "troppo fantascientifici" esperimenti come questo!
Quando la realtà supera Fuga da Mondi Incantati....
(la foto in questa pagina è tratta dal sito de "La Repubblica")