Manuale pratico di sopravvivenza a Lucca Comics & Games con cucciolo d’uomo appresso

Perchè partecipare con la propria famiglia a Lucca Comics & Games è un'avventura degna di essere giocata!
di Antonella Mecenero
[pubblicato su RiLL.it nel dicembre 2018]

La generazione nerd cresce, e mette su famiglia! Eccoci quindi a chiedere ad Antonella Mecenero (pluri-premiata autrice RiLLica, ai cui racconti fantasy abbiamo dedicato l'antologia "La Spada, il Cuore, lo Zaffiro") di fare un po' il punto (fra consigli, trucchi e raccomandazioni varie) su quel che genitori aspiranti visitatori di Lucca Comics & Games devono sapere prima di portare il proprio bimbo (o bebè) nella città con le mura più amata dai nerd...

 

Guardiamoci negli occhi. Siamo nerd. Ci siamo nati, è parte della nostra natura.
La genitorialità non ci ha cambiato. Pensiamo che il nostro cucciolo d’uomo, quando sorride, abbia 20 di Carisma e che quando piange sfoderi un attacco sonico contro il quale il genitore ha un -5 al Tiro Salvezza. Leggiamo le fiabe e ci chiediamo quale sia il grado di sfida del Lupo di Cappuccetto Rosso e di che livello sia il Cacciatore.
Per noi, andare a Lucca Comics & Games (LCG d’ora in avanti) non è “andare in vacanza”, è quasi una necessità.
Il nostro cucciolo d’uomo, però, col suo 20 di Carisma e il suo maledetto attacco sonico, ancora non sa leggere, a malapena cammina, non si stacca dal talismano “ciuccio” e ha ancora bisogno di bere la pozione “latte”. LCG, insomma, sembra un’avventura calibrata per un livello che il nuovo gruppo di avventurieri denominato “famiglia” non è ancora in grado di affrontare.
Sbagliato.
Come l’esperienza ci ha insegnato, l’importante è avere il manuale giusto. Questo.

1. Come per attaccare la tana del Drago
Lo sappiamo, i piani esistono per essere disattesi, ma senza piani si è solo pappa per draghi.
LCG è un dragone affamato di taglia colossale, che può facilmente fagocitare avventurieri sprovveduti. Del resto, a ogni edizione si vedono bambini piccoli in lacrime e genitori disperati, divisi tra la preoccupazione per la prole e la frustrazione di volere, in realtà, fare altro rispetto a consolare il pargolo urlante.
Il presupposto per la riuscita dell’impresa è che i bambini sono tanto più curiosi, entusiasti e pazienti tanto più sono ben nutriti e riposati. Quindi il mio principale consiglio è curare meticolosamente la logistica.
Abbiamo progettato intere campagne, immaginato ecosistemi di mondi inesistenti… possiamo progettare con cura anche l’attacco a LCG.

Quindi: Prenotate per tempo, tenendo conto delle esigenze del bambino.
Il vostro cucciolo è in grado di fare una buona nanna in passeggino anche in mezzo al caos? Se non è così è inutile provarci, il risultato sarebbe solo innervosire e stancare tutti.
Per fortuna, Lucca ha angoli tranquilli persino durante il festival, ad esempio l’orto botanico, dove ci si può rifugiare al riparo dal rumore e garantirgli il giusto riposo.
La nostra cucciola, a dire il vero, sul passeggino non dorme. Quindi abbiamo prenotato davvero molto prima del week-end di LCG una stanza in città, in cui, con uno sforzo non indifferente, abbiamo portato il lettino da campeggio e il materasso a cui è già abituata. Questo però ha garantito a lei due ore e mezza di riposo pomeridiano, che si è anche tradotta in un’ora al giorno di libertà assoluta (a turno) per ciascun genitore.

Poi: Assicuratevi di avere un appoggio per i pasti.
In generale, gli esercenti di Lucca sono di una gentilezza squisita durante LCG. Una buona idea, però, può essere quella di prenotare già al mattino un tavolo, magari in un locale un poco decentrato e provvisto di seggiolone. Spesso i bambini mangiano presto, in anticipo sul nerd medio, e questo aiuta a trovare posto.
Personalmente, sapere di avere la possibilità di fare una pausa tranquilla, in un locale che ha già preparato tavolo e seggiolone, magari con un bagno dotato di fasciatoio, mi rassicura. È vero che con un termos si può avere la pappa o il latte disponibili in qualsiasi momento, ma devo dire di essermi goduta le pause pranzo in una pizzeria in cui si sono fatti davvero in quattro per metterci tutti e tre a nostro agio.

Ricordate infine che esiste anche la possibilità di prenotare i parcheggi a ridosso delle mura e quindi avere la possibilità di appoggiare/recuperare cose con relativa facilità. Alla peggio, cambiare/far dormire il bambino a un passo dalla fiera.



2. Come ti trasporto il cucciolo
Il passeggino non è lo strumento più adatto a visitare la fiera e soprattutto a visitare gli stand. Questo per due motivi: è molto ingombrante e i bambini si trovano in basso, di fatto vedono solo gambe. Non è così ingiustificato che si innervosiscano o si spaventino. Se poi capita di trovare del brutto tempo, tenere tutti all’asciutto diventa un’impresa.
Ma come ogni buon avventuriero sa, lo zaino è il proprio migliore amico. Ci si può tenere di tutto, anche un bambino. Dalle spalle i bambini hanno una buona visuale, si godono i cosplayer e non hanno la sensazione di soffocare. Lo zaino da escursione è davvero un’ottima soluzione per visitare gli stand senza troppe preoccupazioni. Se poi piove, basta un ombrello per riparare genitore e figlio.
Con un passeggino leggero, volendo, si possono anche alternare i due mezzi.

3. Creare il senso del meraviglioso
Questa è la parte più facile, dato che siamo affabulatori nati, consapevoli che il meraviglioso si può nascondere dietro ogni angolo. A Lucca questo è solo più tangibile: ogni stand, ogni piazza nascondono un tesoro nascosto, un mostro a cui dare la caccia, una sorpresa da trovare. L’attesa, la coda, o il percorso un po’ più lungo del solito possono servire ad alimentare il senso del meraviglioso, in modo che la visita sia poi un momento magico per tutti. Fare una carezza a un drago o a un dinosauro è un’esperienza per cui anche a due anni può valere la pena di aspettare un po’.

Certo, poi è il caso di avvertire nonni e maestri, che al ritorno da Lucca potrebbero trovarsi un po’ spiazzati rispetto a racconti del tipo:
“Che cosa hai fatto bel bambino?”
“Ho fatto la carezza al drago. Era grooosso!!”
“E poi?”
“Ho fatto paura agli zombi!”

Ecco, forse è meglio anche preparare i bambini al fatto che vedranno draghi, mostri e zombi, ma che sono tutti docili (alcuni si possono anche accarezzare!), perché trovarsi circondati all’improvviso da un’orda di non morti non è poi un evento così improbabile a LCG… solo quest’anno ci è capitato due volte!

4. Rifugi sicuri
Lucca è di per sé una città a misura di bambini, con il centro pedonalizzato, le ampie mura e i parchi giochi subito al di sotto di alcuni bastioni.
Un parco giochi si trova proprio al centro del Japan Palace e a Lucca Junior lo spazio di gioco libero allestito con i mattoncini di LEGO Duplo è adatto anche ai bambini più piccoli. Questi ultimi due spazi sono ottimi per permettere a un genitore, magari con i figli più grandicelli, di esplorare le attrazioni vicine.

Nell’edizione 2018 Lucca Junior, allestito in un palazzo (il Real Collegio, NdP) è stato per noi un’ottima soluzione per salvare un pomeriggio piovoso, in cui era francamente impossibile girare negli altri stand con un bambino piccolo. Contrariamente alle aspettative, non era per nulla affollato.

Infine ricordate: Tutte le mappe nascondono informazioni segrete.
Cartine (e programmi) sono sempre i migliori alleati degli avventurieri. In generale, i (moltissimi) laboratori di Lucca Junior sono pensati per bambini dai tre anni in su, ma spulciando bene il programma si trovano tante attrazioni ed eventi che possono andare benissimo anche per bambini più piccoli.



5. LCG è un tempo fuori dal tempo
Chiunque frequenti LCG conosce quella sensazione di entrare, varcate le mura, in un mondo altro, dove il Possibile espande i propri orizzonti e l’Improbabile diventa reale. Lo percepisce chiunque. Le regole del mondo di fuori non valgono a LCG.

E poi, guardiamoci negli occhi.
Noi, genitori nerd, vogliamo usare proprio LCG per insegnare i principi della sana alimentazione e la morigeratezza negli acquisti? Noi che per anni siamo usciti dagli stand carichi di libri, fumetti e manuali come nani dopo aver saccheggiato un tesoro? Noi che abbiamo divorato vivande come avventurieri per la prima volta in una taverna dopo mesi nelle terre selvagge?

LCG è forse uno dei pochi posti al mondo in cui si può capire come vivessero le fiere gli uomini del Medio Evo, di colpo e per pochi giorni soltanto a cospetto di merci provenienti dai luoghi più disparati, con racconti dai quattro angoli del globo, con cibi del tutto estranei alla loro dieta abituale. Anche in modalità “famiglia con bambini” LCG va vissuta, suppongo, con quello stesso spirito di scoperta e trasgressione, consapevoli che dura pochi giorni, senza eccessivo stress nell’imporre il rispetto di regole che torneranno naturali non appena saremo tornati tutti al nostro vivere ordinario.




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