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L’antologia Il Funzionario e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni ha ricevuto molte segnalazioni e recensioni, al pari delle precedenti uscite della collana Mondi Incantati.
Oltre a quanto riportato in questa pagina, ringraziamo la rivista Linus, l’agenzia di stampa ADN Kronos e il quotidiano L’Unità (che ha intervistato Massimiliano Malerba, vincitore del XVII Trofeo RiLL e autore del racconto che dà il titolo all’antologia). E poi i tantissimi siti web (letterari e non) che hanno parlato del libro e del Trofeo RiLL; l’elenco sarebbe lunghissimo, ma vogliamo citare almeno (anche con l’aiuto di Google): La Tela Nera, Satyrnet, 2099.it, Fantasy Magazine, Horror Magazine, Thriller Magazine, Borgo Librario, Liberweb.it, Specchiomagico.net, WebTrek Italia, Modulazioni, i blog Futuro Tornato e Fantascienza e dintorni, le Edizioni Scudo, le riviste IF e Donna Magazine, l’agenzia Nota Bene Comunicazione, i portali regionali Culturalazio, Incontragiovani, Vivilazio e il Portale Giovani del Comune di Firenze.
Ci scusiamo, ovviamente, con chi ha parlato di noi e non abbiamo riportato in questa pagina.... ma era davvero troppo difficile stare dietro a tutte le segnalazioni ricevute!!
Detto ciò, veniamo alla rassegna delle recensioni più significative:
(Andrea Ligabue, La Gazzetta di Modena)
Tra poco a Modena arriva BUK, Festival della Piccola e Media editoria […]. In particolare, segnalo Il Funzionario e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni, una raccolta di racconti a tema fantastico che vede tra i protagonisti nomi importanti del mondo del gioco, tra cui Andrea Angiolino e Sergio Valzania.
(Peter Patti, Progetto Babele)
Una nuova, attraente veste grafica a un prezzo più che generoso (9,50 euro): ecco il "Mondi Incantati 2011". Ma immergiamoci subito nel volume.
Un uomo sa che deve morire. Morire mangiato. Ha ricevuto la comunicazione: è un Avvisato...
Questa è, in nuce, la situazione di partenza di “Il Funzionario”, racconto di Massimiliano Malerba vincitore del XVII Trofeo RiLL.
Sin dalla prima edizione del concorso, svoltasi nel 1994, l'associazione RiLL cura un'antologia dei migliori racconti. E, puntualmente, è un piacere tuffarsi nella lettura. Il fantastico in tutte le sue sfumature è una caratteristica dei “Mondi Incantati” di RiLL, e le diciotto storie di questa tornata sono davvero di alta qualità. Quattro di esse sono a firma dei primi quattro classificati del concorso; il rimanente è frutto della fantasia di alcuni scrittori-giurati o provengono da SFIDA, concorso parallelo al Trofeo RiLL.
“Il Funzionario”, dunque, va a far visita al signor Ramirez Rossi (l'Avvisato) e gli spiega, con aplomb anglosassone, il perché deve collaborare; pena, altrimenti, “serie ripercussioni” su sua madre e sui parenti più stretti.
Nella natura, si mangia e si viene mangiati: di ciò Ramirez arriva a convincersi. Il suo compito è, ora, quello di fungere da nutrimento per il Funzionario, il quale sta a parlare di termini tecnici tipo “Ingegnerizzazione della Sostenibilità” (che altro non è che la scrematura dell'umanità, necessaria per via della sovrappopolazione - ma ideata anche in virtù della necessità di cibo della specie aliena.) Origliando l'elegante e distinto ospite, Ramirez Rossi lo fissa, con sempre minor paura, nelle fauci “affilate come rasoi e brillanti di saliva”. Eh sì, perché questa razza arrivata dallo spazio ha caratteristiche assolutamente leonine...
Il protagonista di “La scintilla della vita”, di Matteo Doglio, è un robot eccessivamente umano, troppo umano per essere una mera scatola di metallo semovente; ma, proprio per la sua affinità a noi uomini, e in particolare per la febbre di autoconservazione che lo pervade, dovrà essere disattivato; con un'altra parola: giustiziato.
“La locanda dell'Ippogrifo” di Antonella Mecenero è un fantasy classico. La locanda in questione è sita a Glavis, sulle cui colline sembra si aggiri un drago: “..c'è sempre un gran via vai di gente in cerca di fortuna. Le vecchie miniere naniche sono state abbandonate, ma questo non fa che renderle più appetibili per cacciatori di tesori.”
Ab, il proprietario della locanda, ha da offrire la birra e la carne migliore di tutta la zona. Ma non solo questo: tant'è vero che molti avventurieri fermatisi da lui hanno trovato il loro “personale tesoro”.
L'antologia racchiude altre perle, come “Cuore di drago” di Andrea Angiolino, “A cena con un polimorfo di nome Ada” di Massimo Mongai (trionfale ritorno del celebre cuoco d'astronave Rudy Turturro), “Un terribile rimpianto” di Gordiano Lupi e “Le cose che perdemmo nel fuoco” di Emiliano Angelini.
Lettura senza data di scadenza e... sempre rinnovabile.
(Marco Giorgini, Kultunderground)
Notevole, come del resto capita sempre, anche l’edizione 2011 della raccolta di racconti collegata al concorso RiLL. Una raccolta particolare per consuetudine, perché il concorso RiLL seleziona materiale eterogeneo (i racconti devono solo avere un elemento fantastico, ma posso essere di qualunque genere) e perché solo una piccola parte del volume contiene testi dei partecipanti, lasciando al resto delle pagine le proposte (anch’esse a tema libero) dei giurati (tutti esperti e del settore) e dei partecipanti della SFIDA (un secondo concorso - con vincoli più specifici - a cui possono partecipare solo finalisti di precedenti edizioni del Trofeo RiLL). Ma una raccolta, appunto perché costituita in questo modo, che risulta perciò composta quasi solo da piccoli capolavori.
Ottimi infatti i quattro racconti che si sono distinti nel concorso dello scorso anno, molto belli quelli dei giurati che si sono resi disponibili per aggiungere valore al tutto, e intriganti i sette testi collegati tra di loro dalla copresenza di almeno tre dei cinque elementi (assolutamente caotici) stabiliti dagli organizzatori.
Descrivere anche solo rapidamente quanto proposto (pubblicato da Wild Boar) sarebbe forse lungo (e vi toglierebbe il gusto della sorpresa) ma spendo volentieri qualche parola almeno per i premiati.
Con un’ottima idea di fondo per un futuro non proprio auspicabile per il genere umano, un buono sviluppo e dei bei dialoghi, curiosi, intriganti, curati, "Il Funzionario" (di Massimiliano Malerba) si è meritato degnamente non solo la vittoria ma anche l’onore di dare il titolo al volume. Una fantascienza che sa colpire le corde giuste, e un nome di autore certamente da seguire, che ha piazzato, tra l’altro, anche un secondo testo proprio in fondo al libro, intitolato "Nella notte assetata".
Ancora fantascienza per il secondo classificato. "La scintilla della vita" (di Matteo Doglio) ci propone tematiche alla Asimov, rese più attuali da un bel taglio narrativo, moderno ed efficace, con uno sviluppo senza pecche che sorregge egregiamente l’attimo proposto – in una storia raccontata.
"La locanda dell’ippogrifo" (di Antonella Mecenero) si muove su tematiche fantasy – da gioco di ruolo più che da classico del genere. Ammetto che questo è il racconto che preferisco, nonostante apprezzi la fantascienza più del fantasy, perché la storia riesce ad intrecciare così bene narrazione e ironia che sembra davvero di essere lì, in una locanda piena di avventurieri, e tutto diventa plausibile e divertente come ci si aspetta che sia.
Anche il fantastico con tematiche più tetre (quasi un horror fantasy da inizio secolo) riesce a finire in classifica. Sto parlando di "L’uomo con la ghironda" di Andrea Galla. Forse un po’ distante dagli altri tre come cura nella scrittura, ha comunque un bell’impianto narrativo, una bella idea, una progressione classica e precisa. Sembra una fiaba, sa toccare i nervi giusti, convince.
Ci tengo poi a citare giusto qualche altro titolo– non me ne vogliano gli autori non menzionati – perché tra tutte le cose di rilievo presenti alcune mi hanno davvero colpito: "Nihil Boni ex Africa" (di Giulio Leoni), "L’uomo che perse il filo" (Massimo Pietroselli) e "Il segreto" (di Luigina Sgarro), che, per motivi completamente diversi, giustificano da soli il costo del volumetto. […]
Ah, stavo per dimenticare l’ultimo dato importante: l’autrice di questa, e di tutte le altre splendide copertine di questa importante collana, è l’ottima Valeria De Caterini.
(Francesca Griffa, Mangialibri)
[…] Vita e morte, natura e artificio, terrore o pace. Ecco i "Mondi Incantati" del Trofeo RiLL. Come la filastrocca che recitavamo da bambini, si gira il foglio e si trova un’altra storia.
Questo libro, con i suoi brevi e incalzanti racconti, ci trasporta in una dimensione parallela, al di là del reale, emblema dei "Mondi Incantati" che il trofeo RiLL ci regala ogni anno.
Per chi non lo sapesse, il Trofeo è uno dei più longevi premi letterari rivolti ad esordienti del settore fantasy, fantascienza e horror, oggi giunto alla sua diciottesima edizione.
Questo volume, per la prima volta, prende il nome del racconto vincitore [del Trofeo], che apre la raccolta. […] La sezione intermedia raccoglie invece le produzioni dei giurati del Trofeo, mentre l’ultima sezione raccoglie i racconti vincitori di SFIDA […].
Diciotto storie brevi, in totale, che oscillano tra i diversi generi, con linguaggi differenti e trame disparate. Nonostante sia scritto da autori diversi, però, possiamo notare alcuni fili conduttori evidenti.
Il linguaggio è scorrevole e frizzante. I temi sono semplici ma mai banali. Le evidenti ispirazioni ai grandi maestri dei diversi settori letterari non sembrano una “scopiazzatura” forzata, ma un omaggio a chi questi generi li ha creati, ispirati e donati a noi. Tolkien, King, Asimov compaiono e fanno capolino per poi lasciare spazio alle giovani (e meno giovani) leve che ci deliziano con le loro storie. Magiche, fantastiche, alcune paurose o terribili, ma pur sempre storie.
(Davide Longoni, La Zona Morta)
È sicuramente una delle produzioni più interessanti nel campo delle raccolte di racconti fantastici in Italia: stiamo parlando del nuovo volume della collana “Mondi Incantati” legata al Trofeo RiLL. […] Basta pensare che sono oltre duecento i testi che hanno partecipato a ciascuna delle edizioni più recenti del concorso per capire il successo ottenuto da questo premio e per renderci conto dell’alta qualità dei racconti contenuti in ogni raccolta.
[…] Fra i 216 racconti iscritti al concorso di quest’anno, provenienti soprattutto dall’Italia, ma anche dall’Unione Europea, il Giappone, l’Australia e gli Stati Uniti, la Giuria Nazionale del premio, formata da scrittori, giornalisti, editor e autori di giochi, ha scelto come vincitore fra i 10 finalisti “Il Funzionario”, del romano Massimiliano Malerba: un racconto di fantascienza che mette in scena un dialogo quasi filosofico fra una preda (umana) e un predatore (alieno). Al secondo posto troviamo un altro racconto di fantascienza, stavolta incentrato su un interrogatorio: “La scintilla della vita”, del ventiduenne Matteo Doglio di Acqui Terme (Alessandria). Sul terzo gradino del podio invece si è piazzato il fantasy ironico e fiabesco de “La locanda dell´Ippogrifo” di Antonella Mecenero, già nella rosa dei finalisti della seconda edizione del “Trofeo La Centuria e la Zona Morta”. Quarto posto, infine, per l’inquietante fantastico de “L’uomo con la ghironda”, del torinese Andrea Galla.
(Marcello Bonati, Intercom)
Ecco dunque l’ennesima antologia del Premio RiLL. Come abbiamo imparato, contiene, oltre ai racconti finalisti, anche alcuni dei giurati, e i selezionati del concorso parallelo SFIDA, a cui possono partecipare solamente i finalisti delle passate edizioni.
Anche quest’anno, come vedremo, la qualità è abbastanza buona.
I racconti finalisti:
- "Il funzionario", di Massimiliano Malerba, vincitore, dall’idea decisamente originale, racconta di una dominazione del nostro pianeta da parte di una razza aliena, e, fin qui, certo nulla di nuovo, ma una razza aliena che… ci mangia, letteralmente. Ma non semplicemente come cibo: "Lei è prima di tutto cibo per la mia mente, per il mio spirito" (pag. 17), nel colloquio del funzionario col suo futuro… cibo che lo compone quasi interamente.
Vi si parla, dunque, di Giustizia, di una giustizia che noi vediamo come qualcosa che abbia dei suoi parametri ben definiti, universali che, invece, non ha, e che, in natura, non esistono. In natura vi è solamente la legge del più forte, del più intelligente, che domina, e mangia, il più debole.
Il tutto è scritto in una prosa abbastanza buona che, nel finale, dice di come la prospettiva di essere mangiato, abbia smesso di spaventare il protagonista fino, addirittura, ad averlo aperto ad una nuova prospettiva: "Sento, piuttosto, che tutti i tasselli cognitivi acquisiscono la loro posizione naturale dentro il grande mosaico della mia coscienza."
- "La scintilla della vita", di Matteo Doglio, secondo classificato, in un certo senso un giallo fantascientifico, anche senza averne la struttura. Tutta la scena è l’interrogatorio ad un robot che ha ucciso molte persone e che racconta di come, spento da un black-out, alla riattivazione avesse come ricevuto un dono: la scintilla della vita, appunto. Di come si fosse sentito umano.
Solo, nel supermercato dove lavorava, il padrone morto, il robot uccide per sopravvivere. Per poter pagare la bolletta della luce che, altrimenti, sarebbe staccata, il che lo ucciderebbe. [...]
L’idea di un robot che, per un motivo o quell’altro, ad un certo punto comincia a sentirsi umano non è certo nuova, ma è qui condotta in modo abbastanza originale, e in buon stile.
- "La locanda dell'ippogrifo", di Antonella Mecenero, terzo classificato, fantasy tutto tenuto su di un tono umoristico, quasi irridente i topoi classici del genere. Un locandiere che, ci viene fatto capire insistentemente, ma senza mai dirlo, è in realtà un… drago, accoglie gli ennesimi avventurieri venuti proprio a caccia di quello. E, fra gli ospiti, anche una… licantropessa, amareggiata per il fallimento del suo fidanzamento, a causa delle sue abitudini poco confacenti con una vita normale. [...]
Lo stile è buono, ed apprezzabile soprattutto nell’abilità di saper divertire nel dire, e non dire, che il locandiere è il drago.
- "L'uomo con la ghironda", di Andrea Galla, quarto classificato, bel fantastico/ orrorifico nel quale dei ragazzini vengono attirati da un vecchio suonatore dello strumento del titolo, in un mondo fantastico nel quale ogni loro desiderio può concretizzarsi. Nel quale, però: "I nostri sogni, le nostre speranze… a poco a poco ti prosciuga, fino a trasformarti in un guscio vuoto, fino alla fine." (pag. 47).
Il racconto è la narrazione di ciò da parte di uno [dei ragazzini] ad un suo amico di allora, l’unico a non esservi finito. Molto ben scritto, riesce a creare una forte atmosfera, soprattutto nella parte nella quale si descrive il dissolversi dei sogni concretizzati, ed il ritrovarsi in un deserto arido di nulla. Vi si dice, quindi, in un certo senso, del dissolversi delle illusioni dell’infanzia, e della possibilità di ritrovarsi in un mondo immaginativamente arido. Ma in un modo artisticamente non concluso, che lascia solamente intuire ciò, senza dare riscontri: "… quelli più intelligenti, o forse solo i più fortunati, li prendeva con sé, e insegnava loro a suonare." (pag. 49).
Forse, la possibilità di poter imparare ad… illudere gli altri, dopo essere stato illuso. Di raccontare favole, dopo che ci siano state raccontate.
I racconti dei giurati:
- […] "Cuore di drago", di Andrea Angiolino, fantasy anche questo abbastanza umoristico, anche questo ne irride i topoi. Un vecchio che lascerà in eredità al figlio il proprio feudo gli racconta come ha fatto a conquistarsi tutti i suoi averi. […] "Impara come si sta al mondo per meritare fama, onore e un po’ di agiatezza." (pag. 68); come dire che solamente con l’inganno si può passare dalla miseria alla ricchezza.
- […] "A cena con un polimorfo di nome Ada", di Massimo Mongai, narra dell’arrivo, sull’astronave del protagonista, uno chef giovincello, di, appunto, una polimorfa. Una razza che sa cambiare il proprio aspetto esteriore a seconda di chi ha attorno, imitandolo, imitandone la razza. Curioso come pochi, le starà attorno chiedendole dei suoi pasti (sono onnivori nel senso più lato della parola), e ci finirà a letto. Ma avendone, anche, una sorpresa […].
- "L'uomo che perse il filo", di Massimo Pietroselli, bel racconto fantastico nel quale un uomo, il protagonista-narratore, rivive la stessa scena per tre volte. Accorgendosi, poi, che era solamente un sogno. Alla fine, però, sembrerà, almeno, essersi svegliato davvero, e sarà un incubo, più che un sogno.
Davvero molto bel scritto, riesce a creare un’ottima atmosfera di suspence che, via via, si colora, appunto, di orrore.
- "Un terribile rimpianto", di Gordiano Lupi, horror politico, nel quale due derelitti di Haiti, per tentare di fuggire dalla miseria, decidono (decide, in verità, il marito, la moglie-narratrice ubbidisce perché è “abituata” così) di svegliare dei morti, di avere degli zombi-forza lavoro. Ma lei si intenerirà di quegli sguardi nei quali le sembra di intravedere una supplica ad essere lasciati riposare… […] Ben scritto, risulta di una buona poeticità.
- "In un mondo perfettamente felice", di Donato Altomare, utopico, o antiutopico, è ambientato in un mondo, appunto, perfettamente felice. Nel quale il Presidente del Continente Europeo in persona si occupa di una grave anomalia che si è verificata: un uomo, a Barletta (l’autore è pugliese), ha pianto. […] Ma, mentre si tenta di capire il motivo di quell’anomalia, si dice, fra l’altro: "Abbiamo… prospettato al suo ego inconscio la possibilità di cambiare lavoro." (pag. 100). Un’ingerenza del privato che mi è sembrata… antiutopica.
E, di più, nel finale, si dice di una setta di terroristi secondo la quale "…la felicità è… il peggiore dei mali che abbia mai colpito il genere umano… che la felicità sia stasi intellettuale, che annulli il progresso, che soffochi le idee e che droghi la mente umana." (pag. 105). E, per giustificare il non voler venire a patti con loro, l’aprirsi ad un dialogo con loro: "Metta che… che abbiano ragione" (idem).
I racconti di SFIDA
- "Bella senz'anima", di Alberto Tarroni, fantastico, racconta di una ragazza vittima di un misterioso esperimento il cui corpo vive per anni in un bordello, vendendo felicità, mentre la sua anima se ne sta rinchiusa nel cilindro che porta sempre con sé. [..]
- "Richiesta di trasferimento", di Antonio Milanese: un uomo a cui è morta la moglie e che ha una figlia sordomuta, vede accettata la sua richiesta di essere trasferito… in un universo parallelo. Dove sua moglie è ancora viva e sua figlia è in salute. Ma dovrebbe lasciare la figlia menomata….
- "Le cose che perdemmo nel fuoco", di Emiliano Angelini: fantastico, vede un uomo chiamato in una misteriosa magione isolata, sui monti, per… leggere poesie a delle fanciulle. Per molti soldi.
Ma, quando questi vede ogni suo sforzo di far balenare un qualche bagliore di poesia, in loro, dapprima si deprime, poi chiede. E ciò che gli si risponde lo lascia costernato. […] Scritto davvero molto bene, sa creare un’atmosfera davvero buona di ambiguo mistero.
- "Il giorno che gli Amish presero il fucile", di Enrico Di Addario: horror nel quale, appunto, una comunità Amish impugna le armi contro… il Nemico. In carne e ossa. Dapprima sono dei mostri alati, ad aggredirne il villaggio, seminando morte. Poi il demonio stesso, in sembianze umane. Col quale, disgraziatamente, faranno un patto […]…
- […] "Il segreto", di Luigina Sgarro: la figlia di un padre scomparso da tempo, alla morte della madre scopre, ma ci era già arrivata da sé, che la scomparsa del padre è decisamente anomala. Pittore e fisico, aveva unito le sue passioni trovando: "… un modo per viaggiare nello spazio-tempo…" (pag. 166); era sparito… in uno dei suoi quadri!!
[…]
- "Nella notte assetata", di Massimiliano Malerba: un vecchio non riesce ad addormentarsi, e va a prendere un po’ di aria. E, da una finestra illuminata del palazzo di fronte, assiste ad un omicidio. Ma non ad un omicidio qualunque; la vittima la riconosce subito, per quanto impossibile […].
Abbiamo dunque visto che, come avevo anticipato, la qualità dei racconti è piuttosto buona. […] Davvero dei buoni testi, fra cui spiccano, mi sembra, quelli del Galla, che, personalmente, avrei fatto vincere, del Pietroselli, del Lupi, del Milanese, dell’Angelini e della Sgarro, in quanto a qualità squisitamente letteraria.
[..] Speriamo, dunque, che questa bella realtà del panorama fantascientifico italiano abbia lo possibilità di proseguire la sua attività ancora per molti anni.
(Alex Eating, Saltinaria)
Il Funzionario e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni è l’ultima uscita della serie di libri con i migliori racconti degli autori del Trofeo RiLL, e prende il nome dal testo vincitore della XVII edizione.
Abbiamo scelto un racconto appartenente ad ognuna delle tre sezioni del libro.
- I Racconti premiati del XVII Trofeo RiLL
“Il Funzionario”, di Massimiliano Malerba, che dà anche il titolo alla raccolta, è un racconto di fantascienza che narra un dialogo tra una preda (essere umano) un predatore (alieno). Attraverso questo dialogo si rispecchia la metafora della vita.
Tutto ciò che non conosciamo o a cui non siamo in grado di dare una spiegazione razionale, è "estraneo" ai nostri occhi. L'alieno rappresenta ciò che per ognuno di noi è oscuro, inspiegabile, quei concetti che ci fanno paura ma allo stesso tempo ci attraggono. Forte è nel racconto il richiamo al concetto astratto della Giustizia, che forse non appartiene proprio al genere umano!
- I Racconti di Membri della Giuria Nazionale:
“Cuore di Drago”, di Andrea Angiolino: un racconto fantasy, che si legge tutto d'un fiato, attraversato da una sottile vena ironica, in cui un padre cerca di dare l'insegnamento al figlio su come affrontare la vita e gli ostacoli che essa ci presenta ogni giorno. E anche come cercare di evitare di farsi sopraffare da essi: "Dove non serve il coraggio, dove non basta l'abilità, occorre che sia il cervello a supplire" è la frase cardine di questo racconto.
Cos’altro aggiungere?
- I Racconti Vincitori di SFIDA 2011:
“Il Segreto”, di Luigina Sgarro: una bellissima e avvincente storia familiare che attraverso l'espediente fantascientifico della fuga in un dipinto, ci accompagna attraverso la scoperta e riscoperta da parte di una figlia dei propri genitori. La scoperta del padre che non aveva mai conosciuto e la ri-scoperta della madre dopo la sua morte.
Una storia di fantascienza (ma non troppo) da cui si evince come all'interno di ogni famiglia si vengono a stabilire relazioni ed equilibri che dal di fuori si fatica a comprendere.
(Pino Cottogni, Fantasy Magazine)
È disponibile la nuova antologia pubblicata nella collana "Mondi Incantati", curata da RiLL. Questa volta il titolo della antologia è stato preso dal titolo del racconto vincitore dell’ormai famoso Trofeo RiLL. […] Come è noto l’annuale trofeo indetto dalla associazione RiLL è un’iniziativa rivolta agli autori di fantasy, fantascienza, horror e, in generale, di storie “al di là del reale”. A ogni edizione del concorso partecipano numerosi autori italiani e non.
Come i precedenti, il volume affianca testi di autori premiati e di scrittori giurati del Trofeo RiLL. Il risultato è un libro che si legge d’un fiato, ricco di storie di notevole varietà tematica, capaci di soddisfare tutti i gusti.
(Marco Minicangeli, Il Paradiso degli Orchi)
Ci sono appuntamenti che col tempo non faticano a trasformarsi in tradizioni. Il Trofeo RiLL è uno di questi appuntamenti. Il Trofeo RiLL è un concorso di narrativa altra - "immaginario mutante" ci piacerebbe descriverla -, cioè di quella narrativa che ha scelto una via non mainstream: fantascienza, fantasy, fantastico... Uno dei tanti, si potrebbe dire, se non fosse che a nostro avviso il Trofeo RiLL è veramente uno dei migliori concorsi che ci sono in giro e questo per tanti motivi.
Il primo è che non è solo un concorso che poi si formalizza in un'antologia (Il Funzionario...), ma è un mondo, un'insieme di iniziative di cui potete avere evidenza nel sito associativo.
Un altro motivo è che la giuria del Trofeo è composta da alcuni dei migliori scrittori di genere in Italia (Massimo Mongai, Massimo Petroselli, Giulio Leoni, per citarne solo alcuni, senza far torto agli altri). E a proposito dei giurati, immaginiamo che debbano essersi divertiti un mondo a lavorare sull'antologia, non solo a selezionare i racconti dei partecipanti, ma anche perché vengono chiamati a scrivere lo stessi. L'antologia è divisa infatti per sezioni, la seconda della quale è composta dai racconti degli stessi giurati e tra questi abbiamo apprezzato particolarmente "A cena con un polimorfo di nome Ada" di Massimo Mongai, ennesimo tassello [sulle avventure del cuoco d’astronave Rudy Turturro] aperto dal romanzo che vinse il premio Urania anni fa.
Tornando al concorso possiamo dirvi che il livello dei racconti premiati sembra molto buono. "Il Funzionario", di Massimiliano Malerba, vincitore del premio, è un'immersione in un humus della fantascienza classica ed è veramente ben scritto. Suppongo non sia stato facile sceglierlo se paragonato agli altri: "La scintilla della vita" di Matteo Doglio, storia di un robot particolare, secondo classificato, oppure "La locanda dell'Ippogrifo", di Antonella Mecenero, dove siamo nel campo del fantasy.
Per ultima c'è la sezione che è stata giustamente chiamata SFIDA, ed è un concorso parallelo aperto a tutti gli scrittori che sono arrivati in finale negli anni passati. La particolarità di SFIDA è che viene chiesto agli scrittori di elaborare un racconto nel quale siano presenti almeno tre di un gruppo di elementi narrativi proposti dalla redazione. Insomma una bella prova.
Il risultato finale di questa antologia? Beh, lo avrete già capito da queste poche righe, l'assoluta eterogeneità dei materiali narrativi proposti dai diciotto racconti che la compongono, eterogeneità che però qui non deve essere intesa come un tratto negativo, ma come segnale positivo della creatività e della passione che questi scrittori nutrono per la letteratura di genere.
(Andrea Franco, Opera Narrativa)
Ci fa sempre piacere dare spazio agli amici del Trofeo RiLL, premio che ha fatto la storia del genere fantastico e che da molti anni ci delizia con un numero impressionante di ottimi racconti, di esordienti e autori affermati. E anche quest'anno non poteva mancare l'attesissima antologia, Il Funzionario e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni.
Possiamo senza dubbio invitarvi a cercarla […]. Sarà un'ottima lettura, senza alcun dubbio.
(Roberto Gerilli, Urban fantasy.it)
Arrivato alla diciottesima edizione, il Trofeo RiLL è di fatto uno dei più longevi concorsi per esordienti a tema fantastico (in tutte le sue molteplici accezioni).
L’antologia, edita da Wild Boar Edizioni, prende il nome dal racconto vincitore, "Il Funzionario", scritto da Massimiliano Malerba, e contiene inoltre: gli altri tre racconti finalisti, sette storie firmate dai giurati del concorso e i testi vincitori di SFIDA (premio a cui possono partecipare gli ex finalisti del Trofeo RiLL).
Un totale di diciotto racconti che spaziano dal fantasy alla fantascienza, dall’horror al soprannaturale. Tanti autori diversi, ognuno con il proprio stile e approccio verso il fantastico. Come detto in apertura, l’antologia può essere suddivisa in tre parti.
Nella prima abbiamo i racconti finalisti dell’ultima edizione del concorso. Massimiliano Malerba ha vinto con "Il Funzionario", un racconto di fantascienza incentrato su un complesso dialogo tra un alieno predatore e un umano preda. Al secondo posto si è piazzato "La scintilla della Vita" di Matteo Doglio, un testo che parte dai classici robotico di Asimov e mostra un interrogatorio di un robot da parte di un poliziotto umano. Sul gradino più basso del podio è salita Antonella Mecenero con il suo "La locanda dell’Ippogrifo", un storia fantasy che rivisita in chiave ironica tutti i cliché del genere. L’ultimo dei finalisti è Andrea Galla, che con "L’uomo con la ghironda" esce dai confini dei generi e crea una storia molto particolare tra dimensioni parallele, magia e fantasia.
Tutti i racconti, seppur firmati da autori esordienti, sono scritti con grande accuratezza e sono privi di ogni banalità.
Dopo i finalisti seguono i racconti dei giurati [...].
L’ultima parte dell’antologia è infine riservata al concorso SFIDA, dove gli ex finalisti del Trofeo RiLL devono scrivere un racconto a tema fantastico che contenga almeno tre degli “elementi narrativi” scelti in una lista proposta da RiLL [...]. Unendo questi spunti comuni sono nati racconti di ambientazioni assai diverse che vanno dal western, all’800 inglese, passando dall’Apocalisse.
Il Funzionario e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni è un’antologia molto eterogenea che mette in vetrina interessanti nuovi talenti del panorama letterario italiano.
(Stefano Sacchini, Fantasy Planet)
Nell’ottobre 2011 è uscita l’ultima antologia della collana "Mondi Incantati", che raccoglie diciotto racconti: ai primi quattro classificatisi al Trofeo RiLL (scelti fra più di duecento), sono stati aggiunti i racconti di alcuni scrittori giurati del concorso, nonché il meglio di SFIDA, concorso per gli autori che siano giunti almeno una volta in finale al RiLL.
Per chi non lo sapesse, il Trofeo RiLL – Riflessi di Luce Lunare è un premio letterario di consolidata tradizione (nasce nel 1994), per storie brevi e ambientate aldilà del reale. Non solo fantascienza quindi, ma anche fantasy, horror; e non mancano esempi di vera e propria letteratura surreale, come dimostra la presenza nell’antologia del singolare lavoro di Sergio Valzania.
Ciò che emerge dalla lettura di questi racconti, molto diversi gli uni dagli altri ma accomunati da una scrittura di buona qualità, sono le influenze che vanno per la maggiore nel mondo del fantastico italiano di questi tempi.
Per quanto riguarda la fantascienza Ray Bradbury e Philip K. Dick sono i maestri cui si ispira gran parte degli autori, come Matteo Doglio, Donato Altomare, Alberto Tarroni, Antonio Milanese, Emiliano Angelini, Matteo Carriero e Massimiliano Malerba.
Quest’ultimo, l’unico presente con due lavori, è il vincitore dell’ultimo Trofeo RiLL con il racconto "Il Funzionario" (che dà anche il titolo all’antologia). Storia inquietante, quella raccontata ne "Il Funzionario": come spiegato dallo stesso Malerba ad una recente presentazione, l’ispirazione del racconto nacque da un sogno e l’idea cardine doveva essere quella di “elevare i giochi di predazione a interazione fra esseri intelligenti”. Obiettivo pienamente raggiunto dallo scrittore. Di qualità non inferiore è il secondo racconto di Malerba, "Nella notte assetata", ottimo esempio di realismo magico d’impronta sudamericana, adattato ai palati nostrani.
Rilevante pure l’influenza di scrittori del calibro di P.H. Lovecraft e Stephen King. Si leggano, ad esempio, i racconti di Giulio Leoni, dove il solitario di Providence viene apertamente citato e omaggiato, Gordiano Lupi, ma soprattutto Enrico D’Addario, il cui "Il giorno che gli Amish presero il fucile" ricorda le pagine più drammatiche de "I lupi del Calla".
Anche ne "Il Segreto", di Luigina Sgarro, aleggia un’atmosfera sottilmente oscura. Il racconto ha la pecca di essere troppo breve; per il resto non solo il motivo della fuga nel dipinto ma anche la centralità delle figure femminili, tormentate ma risolute nelle proprie decisioni, fanno venire in mente Rose Madder, sempre di King.
Storia a cavallo fra i generi, con venature inquietanti ad un passo dall’horror, è l’originale "L’uomo con la ghironda", di Andrea Gallo: una fiaba moderna che sembra sposare, in un connubio perfetto, "It" di King (sempre lui) a "La Storia Infinita" di Michael Ende.
Per quanto riguarda il coinvolgimento emotivo del lettore, insuperabile nel trasmettere un sentimento di angoscia l’onirico "L’uomo che perse il Filo", di Massimo Pietroselli. Leggere per credere.
Sul versante del genere fantasy propriamente detto, va segnalata l’arguta vena ironica presente sia nel lavoro di Antonella Mecenero che in quello di Andrea Angiolino. In entrambi i casi il risultato è una lettura piacevole, che non può non soddisfare gli appassionati.
Per concludere, segnalo la presenza di una vera e propria perla: "A cena con un polimorfo di nome Ada", del poliedrico Massimo Mongai, aggiunge un altro tassello alle peripezie del cuoco più affermato nel panorama fantascientifico italiano e straniero, quel Rudy “Basilico” Turturro già protagonista a suo tempo del romanzo "Memorie di un cuoco d’astronave".
(Daniele Barbieri, dicembre 2011)
Dal ’94 l’associazione RiLL ovvero Riflessi di Luce Lunare bandisce un concorso - anzi un “trofeo” - di racconti fantastici: spazio libero alla fantascienza, all’horror, al fantasy e alle varie sfumature del non realismo. Sono uscite nove antologie. Quella che esce in questi giorni, si intitola Il Funzionario e altri racconti dal Trofeo RiLL […].
I diciotto racconti sono così almanaccati: i primi 4 spettano ai vincitori del XVII trofeo RiLL (ben 216 i racconti inviati) poi ci sono le opere di 7 giurati del concorso, infine i migliori testi della SFIDA […], ovvero un premio parallelo riservato agli ex finalisti.
Il racconto che dà il titolo all’antologia (carina questa scelta, no?) è appunto “Il funzionario”, di Massimiliano Malerba. Il quale è laureato in ingegneria aerospaziale ma qui non sembra, visto che racconta di vampiri (o simili). Una struttura narrativa moderna e complessa al punto giusto, premio meritatissimo.
Seguono tre belle storie: “La scintilla della vita” (forse l’impianto è un pochino deja-vu) di Matteo Doglio; il grazioso “La locanda dell’ippogrifo” di Antonella Mecenero (una delle sole due donne in un’antologia un po’ troppa “macha” per i miei gusti); “L’uomo con la ghironda” è di Andrea Galla, un medico che mi ha ricordato - forse concorderete leggendo - l’ottico Dippold di Edgar Lee Masters (e De Andrè).
Seguono i 7 giurati. Di mio gusto “L’uomo che perse il Filo” di Massimo Pietroselli e “In un mondo perfettamente felice” di Donato Altomare, che riesce a sorprendere reinventando la classica storia della letizia obbligatoria. […]
A chiudere il volume 6 storie costruite su una “sfida”: ogni anno l’associazione RiLL infatti invita finaliste e finalisti dei concorsi passati a costruire un racconto partendo da 5 tasselli. Stavolta ci si doveva muovere in questa gabbia: il personaggio era Giovanni Segantini; il luogo «la casa delle bambole»; l’oggetto una capsula; la frase (di Osho Rajneesh) “Ci sono molti insegnanti ma pochi maestri; la parola “patriarca”. All’interno del gioco ovviamente massima libertà.
A me sono particolarmente piaciuti “Bella senz’anima” di Alberto Tarroni, “Richiesta di trasferimento” (una delle più tenere e insieme dure storie d’amore che abbia letto nella mia non corta vita) di Antonio Milanese, “Il segreto” di Luigina Sgarro e “Nella notte assetata” del citato Malerba, che sembra scorrere nel filone “esageratissimo” per poi fulminare chi legge spiazzando ogni ovvietà. […] Nel complesso una buona antologia. Forse ci sono state annate anche migliori ma secondo me è comunque una bella rassegna di idee e stili.
Segnalo qualche chicca: un master in “micro-organizzazione delle esistenze”; una bella variazione sull’antico tema (ricordate il film “Sogni” di Kurosawa?) del quadro che risucchia persone o esistenze; la micro-storia (cioè all’interno del racconto ma sganciata da esso) di Luigina Sgarro.