Francesca Garello (2004, ex aequo; 2005)

Nel 2024 il Trofeo RiLL ha compiuto trent’anni!
Per festeggiare questo “compleanno”, abbiamo deciso di intervistare i vincitori e le vincitrici del concorso, dal 1995 a oggi: un viaggio nella storia del Trofeo RiLL, per parlare dei racconti che lo hanno vinto e delle persone che hanno scritto quelle storie (e la nostra storia). Pubblicheremo tutte le interviste nelle prossime settimane, fino a Lucca Comics & Games 2024.

Francesca, tu hai vinto due volte il Trofeo RiLL: la decima edizione, nel 2004 (con “Rifiuti speciali”, ex aequo con “Crescerà, a poco a poco”, di Alberto Cola), e poi un anno dopo, nel 2005 (con “Pari opportunità”).
Vorrei chiederti di parlarci di questi due racconti, il primo di fantascienza e il secondo fantasy, ma entrambi con una forte componente umoristica. Quali erano le idee, gli spunti, gli obiettivi che ti eri data quando li hai scritti…

Quando scrivo io comincio spesso dalla fine. Una frase, un’idea mi compare nella testa e mi piace così tanto che vorrei costruirci attorno una storia. Ma siccome di solito quella è proprio la conclusione della storia, devo scrivere all’indietro, per creare un percorso che confluisca in quell’unica, fulminante frase. E a volte non è tanto facile, richiede un certo gioco d’incastri.

Il mio primo racconto che ha vinto il Trofeo RiLL, Rifiuti speciali, è nato perché volevo dimostrare che, paradossalmente, avere una macchina del tempo non ci aiuterebbe a sapere più cose sul passato e anzi, provocherebbe incredulità assai divertenti. Il secondo racconto vincitore, Pari opportunità, è nato perché volevo a tutti i costi far dire a una strega la frase “Non c’è più religione”. Mi pareva molto buffo!
Questo è un tratto del mio carattere che si riflette sui miei scritti. Sono un tipo allegro e credo che l’umorismo sia un’arma fenomenale per abbattere gli ostacoli della vita, il “miglior antidoto alla paura”, come Umberto Eco fa dire a uno dei monaci del romanzo “Il nome della rosa”.

(per inciso: Francesca Garello è la prima donna che ha vinto il Trofeo RiLL, nel 2004, ed è l'unica, ad oggi, ad avere poi bissato il successo... chapeau!; proprio a proposito di “Pari Opportunità”, primo classificato nel 2005, va aggiunto che è il primo racconto ad avere vinto il Trofeo RiLL per distacco, ricevendo un forte apprezzamento da praticamente tutti i giurati dell'epoca, NdR)

Cosa ricordi delle due premiazioni, delle partecipazioni a Lucca Comics & Games e, più in generale, dell’interazione con RiLL in quelle occasione (e dintorni)?

La prima premiazione non si scorda mai! Ero stata altre volte a Lucca Comics & Games, ma mai a una premiazione del Trofeo RiLL. Cominciare così, dal primo posto, è stato un po’ come imparare a guidare su una Ferrari. Meno male che sono arrivata ex aequo con un luminare della fantascienza italiana, il grande Alberto Cola, altrimenti mi sarei montata la testa!
(in calce a questa pagina: la premiazione del X Trofeo RiLL, nel 2004; da sinistra: Francesca Garello, i giurati Giulio Leoni e Massimo Mongai, e infine Alberto Cola, NdR)
Rivincere l’anno dopo è stato pericoloso: come una droga, come fai a smettere? E infatti non ho smesso. Ho partecipato ogni anno per diversi anni e anche se non ho più vinto mi sono piazzata spesso sul podio. Anzi, a un certo punto è diventata un'utile scusa per trascinare tutta la famiglia a Lucca: se mi piazzo, mi dicevo, non potranno opporsi. E infatti per anni siamo andati in giro per Lucca abbigliati a tema Harry Potter, io come professoressa McGrannit, mio marito come Piton e nostra figlia come Hermione!

La cosa più bella di queste esperienze ripetute è stata l’amicizia che pian piano si è creata con gli organizzatori, i RiLLini. Dei premi in realtà a un certo punto ci si dimentica, ma le amicizie restano. Questo è stato il vero premio RiLL per me. Voi avete reso la mia vita più bella.

Parliamo di te, adesso. Da quelle due premiazioni di tempo ne è passato! Cosa fai adesso, cosa hai fatto, in ambito letterario e non?

Una volta che si comincia con la droga dello scrivere non si smette più. Da quella fatidica prima premiazione ho scritto tanto e sono finita in diverse antologie fantastiche e di fantascienza. Una addirittura tutta di racconti miei! (Francesca si riferisce a "L'uomo che volle farsi strega", ed. Homo Scrivens, che prende il titolo proprio dalla storia narrata nel suo racconto "Pari opportunità", vincitore del Trofeo RiLL, NdR)
E siccome oltre che scrivere mi piace giocare (sono stata un’appassionata giocatrice di ruolo) sono riuscita a unire le due passioni diventando consulente storica e autrice del gioco di ruolo italiano Lex Arcana, ambientato in una Roma antica ucronica e magica.

Poiché ho avuto la mia parte di soddisfazioni, non partecipo più al Trofeo RiLL: mi pare giusto lasciare posto ad altri, nuovi autori. Però questo non vuol dire che abbia abbandonato i miei amici RiLLini. Gli sto sempre intorno! A Lucca mi infilo spesso nello stand espositivo per chiacchierare, occupo il retro con buste di libri e giochi, mangiucchio i loro biscotti (nel 2023 l'abbiamo anche con piacere accolta nel nostro B&B!!, NdR).
E ogni tanto mi danno qualche incarico: un’intervista a qualche autore invitato a Lucca, il resoconto di un seminario. Da diversi anni do una mano traducendo qualche racconto di concorsi esteri, che poi viene pubblicato sulla mitica antologia Mondi Incantati. Così, in un modo o nell’altro, c’è sempre un po’ di me tra le pagine della storia di RiLL…

(...e noi RiLLini ne siamo BEN felici!, NdR)




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