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Il Trofeo RiLL "in chiave femminile"...
di Francesca Garello
[pubblicato sul sito della Casa Internazionale delle Donne di Roma nel gennaio 2005; su RiLL.it da marzo 2005]
Si dice che i dischi volanti non atterrino a Lucca, e si dice anche che le donne non amino la fantascienza.
A quanto pare, infatti, in Italia il genere fantascientifico non va per la maggiore, e sicuramente non è il genere più praticato dalle donne, sia come lettrici che come autrici. Luoghi comuni, si dirà. Eppure anch’essi qualche fondamento di verità lo avranno, per essersi diffusi ed imposti con tanta sicurezza.
Però a Lucca le astronavi atterrano praticamente ogni anno, poiché è lì che si tiene ormai da dieci anni la premiazione del Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico, e nel corso di tante edizioni i racconti di fantascienza sono stati ampiamente rappresentati. Inoltre, nel 2004 a Lucca è atterrata un’astronave pilotata proprio da una donna. Anzi, a dir la verità l’equipaggio comprendeva ben due esponenti del sesso femminile, il capitano Francesca Garello e il terzo ufficiale Fabiola Falconieri.
Un segno dei tempi? Un’evoluzione di gusto e di tendenza? Una nuova affermazione femminile in un campo finora piuttosto ostile?
Mi piacerebbe poterlo affermare. Io infatti sono la fortunata vincitrice della decima edizione del Trofeo RiLL (peraltro ex-aequo con un uomo, va detto!), e detengo l’ambito primato di prima donna vincitrice del concorso. E’ assai lusinghiero, devo ammetterlo, e mi piacerebbe potermi crogiolare nel tepore di questo primato, unitamente a quello di essere una delle poche autrici di fantascienza che si fanno largo in questo difficile campo narrativo. Però devo essere onesta e ridimensionare un po’ la questione.
Il Trofeo RiLL non è affatto una terra di frontiera per le donne, da conquistare con fatica. Innanzi tutto, se è vero che sono la prima donna a piazzarsi al vertice della graduatoria RiLLica, è anche vero che moltissime mie “colleghe” in passato sono finite in finale, e non poche si sono piazzate sul podio. Inoltre, nel comitato organizzativo (che fa la preselezione) e nella giuria nazionale (che valuta la rosa finalista) le donne sono ben rappresentate.
Ma neppure questo è importante, a ben vedere. Il bello del Trofeo RiLL è che ciò che viene giudicato non è l’autore, ma il suo racconto. E il mio, Rifiuti Speciali, come tutti gli altri che hanno partecipato, è rimasto anonimo fino a che non è stata stilata una graduatoria definitiva. Ha contato poco o nulla quindi che io sia una donna e che pratichi un genere normalmente poco frequentato dalle mie simili. Quello che probabilmente ha favorito il mio racconto è stato il fatto di essere di tono umoristico, questo sì fatto inconsueto nel panorama spesso deprimente e depressivo della fantascienza moderna. E l’umorismo non è genere legato al sesso, fortunatamente!
Io stessa sarei meno soddisfatta se la mia vittoria fosse dipesa da altro che non il mio (modesto) talento o dal mio (molto maggiore) impegno: il mio sesso, la mia altezza, il mio luogo di nascita, il mio segno zodiacale non sono elementi sulla base dei quali vorrei essere giudicata in un concorso letterario. Non penso infatti che il genere abbia alcunché a che fare con il saper scrivere, né con la capacità di narrare storie, siano esse reali o fantastiche. Io credo fermamente che in alcuni campi, almeno in alcuni, ciò che conta non sia l’essere donne o uomini, ma essere più o meno bravi.
Dunque ciò che mi rende davvero felice ora non è tanto l’essere “la prima donna vincitrice del Trofeo RiLL”, ma la vincitrice del Trofeo RiLL!
…Mica capita a tutti!
Dopo la vittoria (ex-aequo con Alberto Cola) nel 2004, Francesca Garello ci prese decisamente gusto, aggiudicandosi un anno dopo l'XI Trofeo RiLL. Anche in quella occasione scrisse qualcosa per noi...
Nella foto: La premiazione degli autori vincitori del X Trofeo RiLL, a Lucca Comics & Games 2004. In piedi, da sinistra, Francesca Garello, Giulio Leoni, Massimo Mongai e Alberto Cola. (foto di Francesco Ruffino)