XXVI Trofeo RiLL: finalisti e giudizi della Giuria

Questa pagina ospita una breve rassegna dei commenti dei giurati (e, in misura minore, dei lettori-selezionatori) del XXVI Trofeo RiLL sui dieci racconti finalisti. Un “omaggio” al lavoro di ciascun autore/ autrice, e un modo per rendere pubblico il contributo critico di chi ha letto e valutato i testi giunti in finale.
In questa pagina presentiamo inoltre gli autori/ autrici di ciascun racconto, con delle brevi biografie. Una scelta con cui vogliamo dedicare spazio e attenzione a chi ci ha sostenuto nel modo per noi più gradito: inviandoci una bella storia.

I racconti sono distinti in premiati e menzionati, sulla base dei risultati del concorso.
I cinque testi premiati sono pubblicati nell’antologia OGGETTI SMARRITI e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni (collana Mondi Incantati), insieme ai racconti da noi selezionati nell’ambito del premio SFIDA 2020 e a quelli della sezione RiLL World Tour.
Tutti e dieci i racconti finalisti del XXVI Trofeo RiLL sono inoltre pubblicati nell’e-book Aspettando Mondi Incantati 2020, disponibile nel Kindle Store di Amazon.

Racconti Premiati

Primo Classificato, Vincitore del XXVI Trofeo RiLL
Oggetti Smarriti
di Valentino Poppi (Bologna)

- Un racconto di ambientazione contemporanea, che, partendo da un episodio assolutamente banale (la perdita di un portachiavi) costruisce una trama fantastica e sorprendente, sviluppata con mano sicura dall’autore, che alterna con grande scioltezza spunti di riflessione e passaggi più ironici.
- Una storia solida, lineare nello sviluppo, ma assolutamente non banale. Un racconto che gioca sul tema degli “oggetti smarriti” (cosa è un oggetto, cosa si smarrisce) e anche sul significato ambiguo di “smarrito” rispetto a “ritrovato” (e “perduto”). In questo senso, è perfetta la scelta di chiamare Angelo il funzionario che “guida” nella storia il protagonista.
- Un mix fra Buzzati e il Dylan Dog dell’epoca d’oro. L’azienda Oggetti Smarriti è un luogo strano e desiderabile per tutti, forse anche troppo. L’autore però è bravo a evitare facili moralismi ricorrendo all’ironia, all’interno di un racconto che procede con un meccanismo “ad accumulazione”, dagli aspetti sempre più surreali e sempre più inattesi per il lettore.

Valentino Poppi è nato nel 1968 a Bologna, dove vive con la sua famiglia. È laureato in Ingegneria Elettronica e lavora nel settore delle telecomunicazioni.
Amante della fantascienza e di tutto ciò che è “al di là del reale”, da alcuni anni si dedica stabilmente alla scrittura.
Suoi racconti sono usciti su molte antologie e riviste, o sono stati premiati in concorsi letterari (fra questi, il premio Urania Short, bandito da Mondadori). Ha vinto il Trofeo RiLL nel 2017, con il racconto “Davanti allo specchio” (che dà il nome all’antologia “Mondi Incantati” di quell’anno); inoltre, è stato uno dei vincitori del concorso SFIDA 2018, sempre organizzato da RiLL, con il racconto “Tecnologia inversa”.
Nel 2018 il suo romanzo di fantascienza “Vizi e tentazioni” è stato finalista al premio Urania Mondadori.

Secondo Classificato
Horimono
di Arthur B. Radley (Ravenna)

- Un racconto dall’ambientazione che ricorda Blade Runneer o Parasite, e che riporta agli shojo manga, i fumetti giapponesi che parlano spesso dell’omosessualità o della difficoltà a riconoscere la propria identità sessuale di molti giovani. In un’atmosfera che sembra fuori dal tempo e dallo spazio, una storia sull’apparente impossibilità di essere normale, ma che trova compimento nell’amore e nell’accettazione di se stessi, grazie all’antica arte del tatuaggio Irezumi (o Horimono).
- Il racconto più originale fra i finalisti, e decisamente diverso, nel tema, anche da quelli degli anni passati. Ha descrizioni belle ed evocative, dialoghi ben curati, e un finale aperto alla speranza: per quanto travagliato e difficile sia il cammino, è possibile ritrovare se stessi e costruirsi un futuro più sereno.
- Una scrittura fluida, aggraziata, scorrevole. Proprio quel che ci voleva per un racconto che parla di un tema difficile, quello dell’identità sessuale, da trattare con la giusta delicatezza. La sfida è assolutamente vinta. Leggendo, mi sembrava di essere trascinato dalla narrazione come un aquilone sospinto dal vento.

Arthur “Boo” Radley deve il nome alla somiglianza con il personaggio più schivo di “Il buio oltre la siepe”, che è il suo libro preferito.
È nato a Bologna lo stesso giorno di Lucio Dalla, solo qualche anno più tardi. Laureato in Scienze Naturali, lavora in campo informatico. Ha due figli, qualcuno che lo ama, e un vecchio gatto cicciotto.
Ha pubblicato il romanzo “L’araldo Nudo”, e un suo racconto è uscito sulla rivista letteraria Carie.
Ha un altro libro quasi finito per le mani, varie idee per i libri successivi, e vanta una militanza turbolenta tra squadre amatoriali di baseball, che di lui non sanno cosa farsene date le scarse doti atletiche.

Terzo Classificato
Chiari di luna e male parole
di Laura Silvestri (Aprilia - Latina)

- Una storia costruita intorno a una filastrocca, utilizzata nella narrazione in modo assolutamente non prevedibile. Ha un bel senso italico dell’immaginario, grazie all’azzeccata ambientazione ciociara, che viene molto ben sfruttata grazie al linguaggio pseudo-dialettale, “alla Nino Manfredi”, sempre sciolto e credibile.
- Una storia di streghe scritta in modo eccellente, con un’ambientazione nostrana, un tono divertito e una protagonista per cui è impossibile non parteggiare. Cosa chiedere di più?
- Un bel racconto, con la giusta dose di umorismo. Una storia di stregoneria tutta al femminile, ambientata nel Medio Evo in Ciociaria, ma anche – fra le righe – una storia di riscatto e rivincita.

Laura Silvestri è nata nel 1982 a Roma e vive con la sua famiglia ad Aprilia.
Laureata in Ingegneria Gestionale, nel tempo libero si dedica alla lettura e alla scrittura, prediligendo la fantascienza, il fantasy e tutto quello che c’è nel mezzo.
Ha pubblicato i romanzi fantasy “Nel nome della Dea” (ed. Giovane Holden, 2015) e “Jingu – La Leggenda di un’Imperatrice” (Watson Edizioni, 2019).
Molti suoi racconti sono stati premiati in concorsi letterari (fra cui il Trofeo RiLL, che ha vinto nel 2019, con “Leucosya”) e inclusi in antologie. Nel 2020 RiLL ha dedicato alle sue storie brevi l’antologia personale “La Luna e l’Eden” (ed. Acheron Books).

Quarto Classificato
La polvere sotto il tappeto
di Saverio Catellani (Carpi - Modena)

- Un racconto coraggioso. Mi ha spiazzato, mi ha scosso, a tratti mi ha anche disgustato. Un racconto che non può lasciare indifferenti.
- Una storia dura e ben scritta, che re-interpreta in modo originale la figura dell'angelo.
- Un racconto ben scritto e ben sviluppato. La narrazione procede fredda, lasciando ai lettori l'onere di esprimere giudizi morali.

Saverio Catellani è nato nel 1970 a Carpi (Modena), dove vive con la sua famiglia.
Laureato in Scienze Politiche, si occupa di gestione amministrativa in ambito sanitario. In passato ha lavorato per una TV locale e ha collaborato con alcuni settimanali di Carpi.
Appassionato di musical, ha scritto e interpretato alcune commedie musicali. Tuttavia, la giovinezza passata a leggere storie del mistero e del fantastico di maestri quali Stephen King, Dino Buzzati e Fredric Brown lo porta talvolta ad abbandonare la consueta scrittura dai toni pastello, in favore di una narrazione al nero di seppia.
Ha deciso di partecipare al XXVI Trofeo RiLL dopo che i suoi due figli hanno vinto concorsi scolastici con i loro racconti, per dimostrare di non essere da meno.

Quinto Classificato
Nibani
di Gianluca Vici Torrigiani (Gorgonzola - Milano)

- Originale storia di fantascienza, con un’inconsueta ambientazione africana. La narrazione valorizza al massimo il contrasto tra gli elementi totemici e i riti primitivi tipici delle tribù e quelli cyberpunk/ futuristici, che vengono svelati progressivamente, suscitando un “effetto sorpresa” nel lettore
- Un racconto che riprende e rinnova molti topos del cyberpunk; colpisce l’atmosfera fredda, dai toni cupi, e per contrasto la caratterizzazione “calda” della protagonista e dei suoi sentimenti.
- Un racconto afropunk, con un finale assolutamente non scontato.

Gianluca Vici Torrigiani è nato a Roma nel 1979, attualmente vive in provincia di Milano con sua figlia.
Sin da bambino è appassionato di fantastico e fantascienza, e da sempre scrive storie.
Diplomato in sceneggiatura alla Scuola Romana del Fumetto, presso cui ha anche conseguito un Master, è tra i fondatori della casa editrice indipendente L’Internauta Comics, per cui lavora come sceneggiatore. Scrive inoltre fumetti per le testate Il Morto e InkStory (entrambe pubblicate da Menhir Edizioni), ed è redattore del sito specializzato Comicus.it.
È un astrofilo impudente, e crede che la sua passione per il telescopio sia la perfetta compagna di quella per la fantascienza.

Menzioni di Merito

Devozione
di Massimo Basso (Salerno)

- Un racconto fantasy ben scritto, con personaggi tutti brutti, sporchi e (spesso) cattivi. Salvo l'eroina protagonista. Impossibile non schierarsi con lei!
- In un anno come il 2020, è una buona idea puntare sul tema dell'epidemia, ma con un'ambientazione medieval-fantasy. Soprattutto, poi, se si sceglie per protagonista un cavaliere donna (e pure molto tosta!)
- Un'insolita storia di zombi, che fra le righe suggerisce quanto siano i "normali" il pericolo più grande e sferza un certo populismo.

Massimo Basso è nato a Salerno nel 1976, dove vive con sua moglie Roberta e i suoi due bambini, Beatrice e Simone.
Lavora a Napoli presso una società di ingegneria, come consulente per il settore aeronautico.
Fin da ragazzo appassionato di narrativa, fumetti e cinema di genere, ben presto si avvicina al mondo dei giochi di ruolo. È uno dei fondatori del gruppo creativo 9th Circle Games, in seno al quale nasce “Eden: l’Inganno”, un gioco di ruolo science-fantasy (vincitore nel 2010 del Side Award per la Miglior Meccanica di Gioco al premio Best of Show di Lucca Comics & Games). Da questa esperienza si rafforza la sua volontà di approfondire da autodidatta la scrittura creativa.
Nel 2019 il suo primo racconto, “Gli Spiriti delle Isole Azzurre”, è stato incluso nell’antologia “Non solo Draghi” (ed. Cultora). “Devozione” è il suo secondo racconto.

I Trasmigratori di Anime
di Velma J. Starling (Rimini)

- Un racconto fantasy classico, ben scritto e sviluppato. Le emozioni dei due fratelli al centro della storia sono descritte in modo vivido, e arrivano chiaramente al lettore, suscitando la giusta commozione.
- Una storia toccante, che parla della delicatezza e purezza dei sentimenti in un mondo che invece è duro e crudele.
- Un racconto delicato, che si legge d'un fiato. Soggetto, ambientazione e personaggi si presterebbero bene anche uno sviluppo più ampio, ad esempio come romanzo.

Velma J. Starling , all’anagrafe Valentina Semprini, è nata a Roma, ma vive a Rimini con marito, figlia e un tot di creature pelose.
Laureata in Filosofia sotto la guida di Umberto Eco, con una tesi in Semiotica del Testo dedicata ai fumetti americani d’avventura, ha lavorato a lungo come giornalista, organizzatrice di eventi e adattatrice nei settori del Fumetto e del Cinema d’Animazione. Ha pubblicato con Tunué il saggio “Bam! Sock! Lo scontro a fumetti”, rielaborazione della tesi di laurea, con cui nel 2007 ha vinto il Premio “Franco Fossati” come miglior saggio italiano sul Fumetto.
Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati on line o su antologie. Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, “Outside” (ed. Emma Books).
Il suo blog personale è
www.velmastarling.com

Il carrettiere nero
di Maurizio Ferrero (Vercelli)

- Una storia divertente, che "gioca" in modo efficace sul contrasto fra apparenza e realtà. Mi è piaciuta molto la scansione in capitoli, ognuno dei quali dedicato al punto di vista di un personaggio.
- Un riuscito mix tra Medio Evo fantastico e mitologia classica.
- Un racconto condotto in modo ingegnoso e con mano sicura. È come una scatola cinese, che lentamente conduce il lettore a scoprire chi è il carrettiere nero.

Maurizio Ferrero è nato nel 1987 a Vercelli, dove vive e lavora come impiegato.
Appassionato di scrittura e giochi di ruolo, da lungo tempo è attivo nell’associazione ludica vercellese La Stanza dei Sogni.
Ha firmato avventure e ambientazioni per diversi giochi di ruolo (OneShotOneKill, Anime e sangue…), che sono stati pubblicati dai rispettivi editori.
Suoi racconti fantastici sono inclusi in svariate antologie e sono stati premiati in molti concorsi letterari. In particolare, ha vinto il Trofeo RiLL nel 2018 (con “Ana nel Campo dei Morti”) e nel 2016 (con “Tutto inizia da O”).
Nel 2019 è uscito il suo romanzo fantasy “Ballata di fango e ossa” (ed. Moscabianca)..

Legami di sangue
di Emanuela Ragagnin (Concordia Sagittaria - Venezia)

- Una storia fantasy classica, che ha il giusto ritmo e una coerenza narrativa non facile da mantenere. Ho apprezzato il finale positivo.
- Un racconto che punta tutta l’attenzione sulla protagonista: se fosse una fotografia, gli “altri” sarebbero solo sagome sfocate, di puro contorno, in una storia che fonde insieme sentimenti e fiaba, dando a entrambi contenuti adulti.
- Un racconto fantasy, ben scritto e lineare, e con un messaggio chiaro: a volte, il prezzo da pagare non è così duro.

Emanuela Ragagnin è nata nel 1987 a Pordenone e vive in provincia di Venezia con la sua famiglia.
Laureata con lode in Medicina Veterinaria, da alcuni anni ha abbandonato la professione, per intraprendere un percorso lavorativo nell’ambito della ristorazione.
Appassionata di viaggi, disegno artistico, scherma medievale e giochi di ruolo, ed entusiasta naturalista dilettante, fin da bambina ha divorato montagne di libri, con una particolare predilezione per il fantastico in tutte le sue sfumature.
Scrive da sempre e, nel poco tempo libero da lavoro e famiglia, continua a farlo. Ha all’attivo un paio di romanzi, uno dei quali scritto a quattro mani, più un numero imprecisato di racconti. Solo da poco, però, ha trovato il coraggio di far leggere le sue storie.
“Legami di sangue” è il suo primo racconto a partecipare a un concorso letterario.

L’ultimo sacrificio
di Gianmaria Ghetta (Rimini)

- Un racconto heroic-fantasy che "re-inventa" la battaglia di Teutoburgo, mischiando storia e magia. Sorprendente.
- Un racconto di pura azione, che ha per protagonista un manipolo di legionari dell'Impero romano. C'è tutto quel che deve stare in una storia di questo tipo.
- Un racconto fantastorico (più fanta che storico), ben scritto e condotto abilmente dall'autore. Particolarmente apprezzabile la capacità di caratterizzare in modo breve, ma efficace, i legionari protagonisti.

Gianmaria Ghetta è nato a Trento nel 1977 ed è laureato in Storia Contemporanea.
Da quasi vent’anni abita con la sua famiglia a Rimini, dove lavora in un’azienda di informatica, occupandosi di marketing e comunicazione.
Tra le sue passioni, oltre alla scrittura e alla lettura, l’escursionismo alpino, i board-games, il cinema (soprattutto western) e la storia militare.
Ha pubblicato i romanzi brevi “L’eredità”, ambientato durante l’assedio romano alla roccaforte giudaica di Jotapata, e “La voce nera” (entrambi editi dal Delos Digital nel 2020); inoltre, il suo racconto “L’aquila e la pietra” è stato inserito nell’antologia Sword & Sorcery “Sui mari d’acciaio” (ed. Letterelettriche, 2020).

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